Carte di credito, italiani diffidenti: scelgono le prepagate
Carte di credito? Sì, ma con prudenza. Quello che gli italiani hanno
con questo particolare strumento di pagamento è proprio un rapporto di
amore e odio. Da un lato ne esaltano la praticità, la facilità di
utilizzo, dall’altro però temono le truffe. E così aumenta il numero di
carte di credito in circolazione, ma si riduce il tasso di attività.
Unica eccezione: le carte prepagate, ed è boom. E’ quanto emerge dai
risultati dell’Osservatorio di Assofin, Crif e Gfk Eurisko, su dati del
2008.
credito è cresciuto del 18,2%, quelle di debito del 12,6%. Ma sono
diminuite le carte di credito attive (-0,7%) e si è ridotto in
particolare il tasso di attività (dal 47% del 2007 al 39,5% dell’anno
scorso). In compenso sono letteralmente esplose le prepagate con una
crescita del 41,4%.
In Europa gli italiani continuano a
distinguersi per la prudenza: oltre l’80% dei titolari possiede una
sola carta e i limiti di spesa sono contenuti. Nel nostro paese si
registrano 677 operazioni per singolo terminale per anno, contro le
6.561 degli inglesi e le 4.811 dei francesi.
“E’ la reazione
degli italiani al momento di crisi che stiamo vivendo – spiega Serena
Di Mattia di Crif Decision Solutions – e il titolare della carta regola
l’utilizzo e il budget di spesa” in base alle proprie necessità,
mentre, per le carte prepagate, si registra una “ascesa non solo tra i
giovani, ma anche tra persone mature e stranieri”.
Le
transazioni effettuate nel 2008 hanno superato i 522 milioni di
operazioni per le carte di credito, facendo registrare un aumento del
3,7%, con un importo totale salito a 56 miliardi di euro (+7,9%).
Quanto
alle carte di debito, come il Pagobancomat, hanno fatto registrare una
crescita delle transazioni su Pos del 5,7%, per un valore complessivo
di 81 miliardi di euro.
Nei primi mesi del 2009 è stata piu’
contenuta la crescita del mercato delle carte revolving (+2,9%), mentre
a dicembre 2008 è aumentato del 5,2% il numero di esemplari in
circolazione.
In lieve crescita la rischiosità di questi
strumenti di pagamento: a maggio 2009 il tasso di sofferenza per le
carte a saldo e’ stato infatti del 2,6% contro il 2% dell’analogo
periodo precedente.