Carte di credito, le banche abbassano il limite del credito
Fondo Monetario Internazionale lancia un nuovo allarme. Dopo la “bolla”
immobiliare che ha colpito negli scorsi mesi gli Stati Uniti, causando
una crisi finanziaria che si è allargata a livello globale, adesso a
preoccupare è il rischio dell’insolvenza per le carte di credito e le
banche in Europa.
E’ quanto emerge da un rapporto dello stesso Fmi,
ripreso dal sito del Financial Times, in cui si stima che
nel Vecchio Continente verrà bruciato il 7% dei circa 1739 miliardi di
euro di credito al consumo, cifra ancora bassa, se si pensa che negli
Usa è a forte rischio il 14% del totale del debito dei consumatori
americani, pari a 1.914 mld di dollari, e che banche come Citigroup,
Bank of America, JPMorgan Chase e Wells Fargo ed emittenti di carte di
credito come American Express hanno sofferto miliardi di dollari di
perdite nei loro portafogli e si preparano a subirne altre. In Europa a
rischiare di più è soprattutto il Regno Unito.
La recessione e la
pioggia di licenziamenti hanno reso più difficile il rimborso dei
prestiti e le banche hanno abbassato il limite del credito concesso ai
propri clienti. In Italia invece, l’Antitrust indaga su costi e
commissioni: nel mirino Mastercard e ben otto banche italiane.
La Ue
intanto si tutela con nuove regole per evitare i crac bancari, fissando
nuovi paletti per assicurare la trasparenza delle attività delle
agenzie di valutazione del debito (quelle che promuovevano
l’affidabilità dei titoli poi rivelatisi “tossici”), e prevedendo nuovi
parametri in materia di esposizione rispetto al capitale sociale.
L’obiettivo è disincentivare la vendita ai clienti di “titoli
spazzatura”. Previste sanzioni per agenzie e istituti che non
seguiranno le regole comunitarie.