Cartella esattoriale a bimba di 9 anni. Equitalia confessa: è stato un errore
E’ stato tutto un affannarsi, ma in meno di una giornata Equitalia ha messo una toppa all’errore della cartella esattoriale spedita a una bambina di nove anni che, a soli tre mesi di età, risultava non aver pagato l’imposta di registrazione di alcuni atti giudiziari.Il clamore della vicenda pubblicata ieri da Il Messaggero e rimbalzata tramite il sito del nostro giornale anche su altri quotidiani, ha fatto sì che la pratica si risolvesse in brevissimo tempo. «La cartella ricevuta dalla bambina – spiega una nota ufficiale di Equitalia – è nata da un errore del Tribunale di Genova che, per un problema di omonimia, ha trasmesso dati sbagliati a Equitalia. Il caso comunque – si legge ancora nella nota – è già risolto: il Tribunale di Genova sta procedendo all’annullamento del debito e, di conseguenza, la cartella è da ritenersi non dovuta». Tutto è bene quel che finisce bene. Ma la vicenda, al di là della sua assurdità, ha messo in evidenza anche le falle di Equitalia. Nella cartella esattoriale incriminata si evidenzia infatti con chiarezza il codice fiscale della bambina e, di conseguenza, la sua età. Non esiste un filtro ad Equitalia o un controllo che possa impedire così banali errori e inutili patemi d’animo ai già troppo tartassati utenti?