CARTELLE PAZZE: AUMENTANO DEL 5% LE RISCOSSIONI IMPROPRIE
Almeno un contribuente su tre è stato vittima di una multa ingiusta o di una “cartella pazza: a pagarne le spese principalmente gli anziani ed i cittadini comuni, mentre i tribunali sono ingolfati di ricorsi. Avv. Angelo Pisani (Noiconsumatori.it): “Necessario un impegno forte delle istituzioni per garantire legalità e trasparenza nel sistema della riscossione,altrimenti l’evasione fiscale può solo aumentare”. |
Subiamo un sistema di riscossione fiscale cieco e sordo ai diritti ed aspettative dei contribuenti. E’ questo il ritratto del Paese che emerge dall’indagine sul tema “rapporto fisco-Contribuenti – vittime impotenti di un sistema medievale e dominante ” realizzato dal Centro Studi diritti del contribuente di Noi Consumatori, che evidenzia, attraverso dati e notizie, il fenomeno delle “cartelle pazze”, dei fermi auto, delle ipoteche illegittime e dei pignoramenti presso terzi, mezzi purtroppo utilizzati con l’avallo dello Stato come strumento di pressione e arricchimento dei bilanci della P.A. e delle banche concessionarie, a danno dei cittadini anche per tributi o multe non dovute e/o inesistenti. “I numeri e i denari movimentati – dichiara il presidente di Noi Consumatori Angelo Pisani- dimostrano che gli errori e gli abusi nella riscossione dei tributi, specie nell’era dei computer e dei data base, non sono più un aspetto ‘folcloristico’ marginale, bensì una grave minaccia e serio pregiudizio per i cittadini e per l’economia del paese. A cadere nel mirino dei gestori della riscossione sono soprattutto anziani, cittadini comuni, commercianti e piccole imprese. Mediamente infatti, un italiano su tre è vittima degli errori, figli di metodi sbrigativi e/o della mancata comunicazione tra enti impositori e concessionari della riscossione, con il risultato di circa 15 milioni complessivi di cittadini colpiti, per un giro di affari a dir poco eccezionale per chi pratica il business del fisco-riscossione. Si tratta di un fenomeno inarrestabile che coinvolge tutta l’Italia. Tuttavia è proprio nel Sud Italia che si concentra il maggior numero dei casi anomali ed errori ai danni dei contribuenti .Nel 2005/06 la commissione di Noi Consumatori ha eseguito un controllo a tappeto, rilevando sulle richieste e pretese di pagamento, diffuse irregolarità e scarsa trasparenza, in violazione delle norme di legge previste dallo statuto del contribuente. Di queste, circa il 60% presenta irregolarità di tipo sanabile e il restante 40 % irregolarità insanabili, in quanto si violano palesemente più norme. Una delle ultime frontiere dell’attacco al contribuente è costituito dalla moda di disporre ipoteche, fermi e pignoramenti a pioggia : si chiamano strumenti di espropriazione forzata, mezzi coercitivi a cui dovremo fare abitudine, che dimostrano la disparità di forza e ruoli tra il contribuente ed il sistema di riscossione. Gli errori ed abusi a danno dei cittadini sono in costante crescita: si calcola che dal 2005, ogni giorno, aumentano del 5% i tentativi di pretendere somme non dovute dai contribuenti, attraverso comunicazioni e solleciti di pagamento misti a minacce per invogliare i cittadini a pagare senza discutere, se gli stessi saprebbero con chi farlo non esistendo alcun organo di controllo e verifica dell’operato dei concessionari della riscossione. Per il 2006 la centrale allarme di Noi Consumatori che monitorizza ogni giorno il sistema e gli strumenti di riscossione, stima in oltre il 30 % di aumento di casi di cartelle pazze e richieste di pagamento irregolari rispetto al 2005 e il 2007/2008 non si annunciano certo migliori.Secondo il rapporto degli esperti di Noi Consumatori, i casi di rischio nel settore della riscossione aumentano indiscriminatamente. “E’ necessario – afferma il presidente Avv. Angelo Pisani – un impegno ancora più forte da parte delle istituzioni ed un’azione più incisiva da parte di tutti i cittadini, per contrastare un fenomeno in costante e allarmante crescita”. “Il governo – conclude Pisani – deve porre al centro dell’attenzione politica i gravi danni che gli errori ed abusi comportano per i cittadini, per le imprese e per lo Stato e organizzare un’adeguata risposta per favorire la prevenzione e che consenta ai cittadini e alle imprese di non subire danni economici e gravi conseguenze psicologiche, ma soprattutto di potersi difendere ed esercitare il loro diritto di difesa oggi praticamente negato. Servono, in particolare, numeri di telefono veri dedicati alla segnalazione e risoluzione delle problematiche, organi di conciliazione ed uguali diritti e doveri per i contribuenti e banche della riscossione in alcuni casi anche sostegni di psicologi ed esperti per aiutare il contribuente”. |