Caserta, coltivava un pescheto su discarica di rifiuti tossici: arrestato
Una discarica abusiva di rifiuti tossici
sequestrata dalla magistratura al clan dei Casalesi trasformata in
pescheto da chi di quell’area doveva essere il custode e che, invece,
vendeva ai mercati i frutti di quella terra altamente tossica. È
successo a San Giuseppiello di Giugliano (Napoli). Nicola Vassallo, 48
anni, di Cesa, già indagato per associazione a delinquere di stampo
mafioso e disastro ambientale, fratello del collaboratore di giustizia
Gaetano, è stato arrestato dalla squadra mobile di Caserta in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti
domiciliari emessa dal tribunale di Napoli. È accusato di violazione
continuata di sigilli e violazione degli obblighi di custodia.
L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda
sulle discariche abusive gestite dal clan dei Casalesi tra il casertano
e il napoletano. A Vassallo era stata affidata in custodia giudiziaria
un’area di tredici moggia di terreno sequestrata dalla magistratura
dopo che, a sei metri di profondità, erano stati ritrovati rifiuti
speciali tossici tra cui materiali di piombo, mercurio ed idrocarburi.
Secondo le indagini, nell’area sequestrata sarebbero stato interrate
illegalmente 40mila tonnellate di rifiuti pericolosi che avrebbero
fruttato al clan dei Casalesi oltre 4 milioni di euro. Su quel terreno
inquinato, Vassallo aveva creato un pescheto, i cui prodotti venivano
venduti nel napoletano.