Cassazione, bambini in strada: guidatori obbligati a fermarsi
a fermare il veicolo condotto quando, sulla strada o nelle immediate
vicinanze, ci sono bambini. Lo decide la Cassazione
confermando la condanna per omicidio colposo nei confronti di un
camionista calabrese che, in una via molto stretta, pur avendo
rallentato l’andatura fino a 20 chilometri orari, non aveva fermato il
suo camion quando si era accorto che due bambini in bicicletta
pedalavano accanto a lui. Uno dei due bimbi, dopo il passaggio del
camion, perse l’equilibrio e finì sotto le ruote posteriori del mezzo,
morendo.
Senza successo, in Cassazione, il camionista Cosimo B., ha cercato di
difendersi sostenendo di essersi comportato con prudenza e di non poter
prevedere che il bambino avrebbe perso l’equilibrio.
Ma la Suprema Corte gli ha risposto che i bambini, da chi guida, devono
sempre essere considerati «come pedoni incerti ed inesperti, portati
per loro natura a movimenti inconsulti e improvvisi, pertanto, in caso
di investimento, è corretto affermare la responsabilità del conducente
che non abbia moderato particolarmente la velocità». I supremi giudici
aggiungono che si deve escludere la responsabilità del bambino anche
quando il minore «si sposti incautamente sulla carreggiata». In
conclusione, quando si avvistano bambini sulla strada, i guidatori
devono ricordarsi di «regolare la velocità, rallentando fino a
fermarsi, per evitare ogni pericolo di investimento».