Cassazione: dipendente può essere licenziato se critica l’azienda
Un dipendente che fa uso di determinati comportamenti all’interno di assemblee pubbliche e dunque critica l’azienda, in maniera piuttosto violenta, può essere licenziato dal datore di lavoro.
È quanto stabilito dalla Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29008/2008. Il lavoratore in questione aveva addirittura lasciato delle dichiarazioni pubbliche su un giornale, evidenziando i punti ‘negativi’ dell’azienda. La Corte ha deciso che il comportamento assunto dal lavoratore dell’azienda in questione va “oltre il diritto di critica e si traduce in una condotta gravemente offensiva della
professionalità dell’azienda, deve essere considerato come una
violazione dell’obbligo di fedeltà di cui all’articolo 2105 del codice civile”. Il datore di lavoro si è valso, per il licenziamento, dell’art. 2119: esiste una causa valida che non consente la prosecuzione del rapporto di lavoro.