Cassazione: “E’ violenza sessuale la palpata al seno anche se scherzosa”
ROMA
– Anche una palpata sul seno, per quanto “scherzosa”, può rientrare
nella categoria dei reati di violenza sessuale. A dirlo è la
Cassazione, che con una sentenza ha confermato la pena a un operatore
di un centro di convalescenza che, dopo aver toccato il seno a una
collega, si era difeso parlando di uno “scherzo”.
La terza sezione della Suprema Corte ha infatti confermato la condanna
a un anno e due mesi di reclusione decisa dalla Corte d’appello di
Torino, respingendo il ricorso della difesa. Secondo cui l’uomo aveva
“fin dal primo momento affermato la natura scherzosa del gesto,
compiuto in presenza di altri colleghi e mimando una manovra
rianimatoria”.
La “toccatina”, infatti, secondo l’uomo aveva una finalità “didattica”:
sarebbe servita a insegnare alla collega una manovra fisioterapica. Ma
la donna non aveva affatto apprezzato la lezione, sentendosi molestata.
Di qui la denuncia.
Già la Corte torinese aveva rilevato, sottolineano i giudici del
Palazzaccio, “la natura obiettivamente sessuale dell’atto”, nonché “la
connotazione violenta dello stesso, in ragione della repentinità del
gesto, come tale riconducibile alla nozione di violenza in quanto
previene la manifestazione di dissenso della vittima”.
Inoltre, aggiunge la Cassazione, anche accettando di considerare
“scherzosa” la natura del gesto, non va dimenticato come “in via di
principio come lo scherzo non escluda necessariamente la natura
sessuale dell’atto”.
Reato di violenza sessuale, dunque, e relativa pena per lo “scherzoso”
operatore del centro: il gesto, spiega la sentenza, era infatti mirato
“a prendersi, con la scusa dello scherzo attuato annunciando una
manovra rianimatoria, una libertà di natura sessuale non gradita,
ancorché di fugace soddisfacimento, nei confronti di una persona di
sostanziale inferiorità gerarchica”.