Cassazione: genitori, più affetto e tempo per i figli, basta con le prediche!
“il minore era vicino ai 18 anni, ciò non esclude che il suo
comportamento abbia manifestato un fallimento educativo, quanto alla
capacità di frenare i propri istinti o di incanalarli in modalità
espressive meno gravi e violente”. Queste reazioni, spiega la Corte
“per altro sembrano avere tratto origine proprio da comportamenti dei
genitori, in particolare del padre, che unitamente all’atteggiarsi del
contesto sociale in cui la famiglia si trovava a vivere hanno
probabilmente ferito la sensibilità del minore nelle sue
corde più profonde e meno controllabili”.
Il minore omicida secondo la Corte “è stato lasciato
praticamente solo di fronte alle provocazioni della vittima e
dell’ambiente, in relazione a comportamenti, veri o presunti, di un
genitore, in relazione ai quali si è trovato indifeso”. L’educazione, secondo Piazza Cavour “è fatta non solo di parole, ma anche e
soprattutto di comportamenti e di presenza accanto ai figli, a fronte
di circostanze che essi possono non essere in grado di capire o di
affrontare equilibratamente”.