Cassazione: il difensore non deve per forza farsi sostituire in aula
Il difensore ha diritto a
ottenere il rinvio dell’udienza richiesto dal momento in cui egli deve essere
presente in un’altra udienza complicata, per la quale non è possibile che si faccia sostituire da un collega. A questa conclusione è giunta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 41502, con la quale ha annullato con rinvio una sentenza di
condanna per bancarotta nei confronti di una imprenditrice poiché i
giudici non avevano accettato di rinviare l’udienza nonostante
il fatto che il difensore della donna fosse impossibilitato a presentarsi perché impegnato in un altro Palazzo di giustizia in un’udienza impegnativa. In particolare, si legge in sentenza “La legge processuale non
impone al difensore impedito a comparire all’udienza che ne chieda perciò il
differimento, l’obbligo di nominare un sostituto, soprattutto se, come
in questo caso, con l’istanza di rinvio il difensore aveva dato
esaustivamente conto della ragione che gli imponeva di partecipare
personalmente all’altra udienza, spiegando che era procuratore speciale
dell’imputato e di quella che non consentiva la nomina di un sostituto
in un’udienza impegnativa che richiedeva la piena conoscenza degli atti
di un procedimento abbastanza complesso”.