Cassazione, il medico che sbaglia paga
Il fenomeno della malasanità è in crescita e così anche le tutele giudiziarie per i malati. E da oggi sarà più facile ottenere un risarcimento dei danni se il farmaco prescritto al paziente si rivela controproducente e gli procura danni. Lo ha stabilito la Cassazione nel confermare il risarcimento inflitto ad un medico veneziano, R. B., per responsabilità professionale colpevole di avere prescritto l’assunzione di un farmaco ad un paziente che aveva poi procurato danni alla vista.
I tribunali in questi anni riconoscono per i casi di malasanità risarcimenti anche milionari per danni biologici, patrimoniali e morali. Ultimamente i casi stanno divenendo più frequenti.
Le stime sono allarmanti: in Italia ogni anno ci sono oltre 20mila denunce per una cifra complessiva che sfiora i 500 milioni di euro. Le richieste di indennizzo hanno raggiunto cifre vertiginose: le medie si aggirano intorno ai 20mila euro, ma si parla di casi isolati di risarcimenti da 10-15 milioni di euro. Due denunce su tre, però, alla fine del giudizio, risultano infondate.Ma il danno è ormai fatto perché il procedimento giudiziario non solo si trasforma in un incubo per il camice bianco ma spesso provoca seri danni sul piano dell’immagine, su quello economico e morale. E sono anche sempre meno le compagnie che assicurano i medici.