Cassazione: l’acquisto in separazione dei beni non può entrare in comunione di fatto
La moglie non può rivendicare la comproprietà di un immobile costruito
su un terreno acquistato solo dal marito coniugato in regime di
separazione dei beni.
A questa conclusione è giunta la Corte di Cassazione con la sentenza
n. 21637/2009. sostenendo che la “comunione di fatto” su cui insisteva la moglie non è circostanza che valga a mutare il regime degli acquisti in
costanza di matrimonio.
La Corte ha sottolineato il fatto che il godimento dell’immobile e il pagamento
delle tasse attengono al regime di vita dei
coniugi, per cui la moglie può certamente godere della casa e anche
sostenere le spese economiche familiari, ma questo non comporta l’acquisto della
proprietà in comunione. Inoltre, non è possibile dedurre la contitolarità dalla
mancata risposta all’interrogatorio formale deferito al marito, poiché l’eventuale simulazione relativa per interposizione
fittizia di persona deve essere provata con un contratto scritto.