Cassazione: l’appartamento dichiarato come studio entra in comunione con la moglie
L’immobile acquistato dal
professionista e utilizzato ufficialmente come studio entra in comunione con la moglie laddove si è accertato che l’appartamento è
stato la residenza della famiglia. Inoltre, non implica nulla se la coniuge
avesse inizialmente dichiarato l’uso professionale del bene, magari per
motivi fiscali. A giungere a questa interessante conclusione è stata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 22755 del 18 ottobre 2009, la quale ha anche sottolineato che non conta tanto la dichiarazione
del coniuge ma piuttosto il tipo di uso effettivamente fatto del bene. Infine, è intoccabile il diritto di proprietà del
terzo che ha comprato la casa in buona fede, salvi gli effetti della trascrizione.