Cassazione: nell’arbitrato consulente aziendale pagato solo per richieste specifiche
La parcella del
professionista che segue l’azienda in un arbitrato va commisurata rispetto al valoredi “quelle domande rispetto
alle quali si sia resa necessaria la consulenza stessa” e dunque non
tanto rispetto al valore globale della causa. A questa conclusione è giunta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 23342 del 4
novembre 2009, respingendo il ricorso di un commercialista, il quale aveva seguito una lite nata fra una nota casa di moda
italiana e una società satellite. Le
due aziende per risolvere la questione avevano scelto l’arbitrato (e non un’aula di Tribunale). La casa di moda aveva, perciò, chiesto specifiche consulenze
a un commercialista fidato.