Cassazione: "Niente espulsione se l’irregolare ha con sé i figli"
Niente espulsioni agli immigrati irregolari con figli: lo ha deciso la Cassazione accogliendo il ricorso di un africano, papà di due bambini: la Procura del tribunale per i minorenni di Milano
gli aveva revocato l’autorizzazione temporanea a prolungare di due anni
il suo soggiorno in Italia per restare accanto ai suoi figli. La
Suprema Corte sottolinea infatti che “per un minore subire
l’allontanamento di un genitore costituisce un sicuro danno”.
La
Cassazione dunque dice “no” ai giudici che negano agli immigrati
irregolari presenti in Italia, e genitori di figli minori,
l’autorizzazione a prolungare la loro permanenza nel nostro Paese per
stare a fianco ai bambini. La Suprema Corte ha ritenuto fondato il
ricorso dell’uomo, alla luce di una sentenza depositata nello scorso
giugno dalla stessa Corte, nella quale si richiamavano i principi della
Carta di Nizza sul rapporto genitori-figli e i diritti dei minori.
“Per
un minore, specie se in tenerissima età, subire l’allontanamento di un
genitore, con conseguente impossibilità di avere rapporti con lui e di
poterlo anche soltanto vedere, costituisca un sicuro danno che può
porre in serio pericolo uno sviluppo psicofisico armonico e compiuto”.
In
questo modo, la prima sezione civile ha accordato un permesso
temporaneo di due anni ad N.C., clandestino, che chiedeva di rimanere a
Milano per via dei due figli piccoli. Viene riconosciuto “Allo
straniero adulto la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno,
necessariamente temporaneo o non convertibile in permesso per motivi di
lavoro”. Una disposizione favorevole all’immigrato irregolare che in
quanto tale non avrebbe più i requisiti per rimanere nel nostro Paese
che “deve essere inquadrata”, dicono i giudici, “in una incisiva
protezione del diritto del minore alla famiglia e a mantenere rapporti
continuativi con i genitori”.