Cassazione: non vanno restituiti i soldi prestati per la casa agli ex suoceri
Una
coppia si sposa. I genitori della donna prestano dei soldi ai due coniugi per
aiutare loro a comprare casa. La coppia divorzia. Gli ex suoceri chiedono
all’ex genero la restituzione dei soldi dati alla coppia per acquistare la casa
coniugale. Il genero non ci sta e si rivolge alla Cassazione che accoglie la
richiesta dell’uomo.
L’ ex
marito, Walter S., ha dunque la meglio sugli ex suoceri, Mario C. e Regina S., che
avevano preteso di riavere indietro i 18 milioni con i quali, negli anni ’90,
avevano aiutato la figlia e Walter ad acquistare un appartamento.
Se in primo grado Walter era stato condannato a
restituire l’intero importo, in appello i giudici di Milano avevano, invece,
accettato il ricorso dell’ex genero.
Con la sentenza 8386 la Cassazione, condividendo il
verdetto della Corte d’Appello di Milano, ha così disposto: i suoceri non
possono pretendere la restituzione della somma perché «è costume diffuso,
nell’attuale società, che i genitori aiutino anche finanziariamente i figli al
momento del loro matrimonio, in un contesto di solidarietà familiare che si
presume gratuito». Solo se gli ex suoceri avessero dimostrato, attraverso
documenti legali, di aver accordato un prestito con tassi di interesse, e
clausole sui tempi di restituzione, allora avrebbero potuto reclamare
“l’anticipo” prestato.