Cassazione: pirata della strada non solo il guidatore dell’auto, ma anche il passeggero che scappa via
Pirati della strada? Per la Cassazione lo
sono anche i passeggeri che, pur non essendo alla guida del veicolo che
ha causato un incidente, si danno alla fuga e non si fermano «per
prestare soccorso all’investito». Ecco perchè la Quarta sezione penale
(sentenza 37455) ha respinto il ricorso di due ragazzi napoletani,
all’epoca dei fatti minorenni che, sul motorino. con un terzo amico
alla guida, avevano falciato una signora che attraversava la strada a
piedi, provocandone la morte.
I ragazzi, ricostruisce la sentenza della Cassazione, dopo essersi
ripresi dalla caduta, erano scappati senza prestare soccorso alla
donna. Quello che era materialmente alla guida del motociclo era stato
chiamato a rispondere per omicidio colposo, per gli altri due era
scatta l’accusa di omissione di soccorso. Va detto che agli autori
dell’incidente, la Corte d’appello di Napoli – sezione minorenni –
nell’ottobre 2006 ha concesso il perdono giudiziale ma la difesa dei
due ragazzi che non erano alla guida del motociclo ha contestato in
Cassazione la condanna ‘morale’ sul presupposto che «viaggiando come
passeggeri a bordo del mezzo non potevano prevedere che si potesse
verificare l’evento comunque ricollegabile al comportamento di chi
stava alla guida».
Insomma, secondo la difesa dei passeggeri, non poteva scattare
l’imputazione prevista dall’art. 189 Cds. che punisce appunto l’
omissione di soccorso. Piazza Cavour ha bocciato i ricorsi. A parte il
fatto che i due viaggiavano con un terzo amico «ben sapendo – scrive la
Suprema Corte – che la loro presenza comprometteva di molto le
condizioni di stabilità del motoveicolo, rendendole precarie», «dandosi
alla fuga e non fermandosi per prestare assistenza all’investita, si
erano resi colpevoli, anche se sono stati perdonati, delle ipotesi di
reato previste dall’art. 189 del Cds».
Inoltre, in base alle testimonianze, i due passeggeri «erano caduti
sopra il corpo dell’investita ed uno dei due era salito sul ciclomotore
ed era scappato. Quindi non potevano non essersi resi conto che la
donna urtata aveva riportato danni alla persona». In ogni caso, insiste
la Cassazione rimarcando la colpa ‘morale’ dei due ragazzi, «si
dovevano fermare per verificare se» l’investita «avesse bisogno di
soccorso. E invece si sono allontanati». Diventando pirati della strada.