Cassazione: se il fisco non produce la contabilità informale cade l’accertamento induttivo
Limitato il valore del brogliaccio o degli appunti dell’imprenditore nell’accertamento induttivo. Questi pezzi di carta devono essere allegati al processo verbale di constatazione e devono essere prodotti in giudizio dall’amministrazione finanziaria, altrimenti l’atto impositivo è invalido. Ma non basta. Il giudice non può acquisirli d’ufficio.
A ridimensionare il valore della contabilità informale delle imprese ci ha pensato la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 13201 del 9 giugno, ha bocciato il ricorso del fisco che aveva fatto un accertamento di compensi in nero, basandosi sulle testimonianze di due amministrativi e su degli appunti ritrovati nella sede dell’impresa finita nel mirino delle fiamme gialle.
Ma la sezione tributaria non si rimangia quanto detto finora: in astratto è valida, ai fini dell’accertamento induttivo, la contabilità parallela o informale, purché, ecco l’importante paletto imposto con la decisione di due giorni fa, il fisco sia in grado di produrre quegli appunti.