Cassazione, stupro a scuola: il Ministero dell’Istruzione risarcirà la vittima
Una minorenne rimase vittima di uno stupro in una scuola elementare di Tivoli, per questo il Ministero dell’Istruzione dovrà risarcire la vittima della violenza, divenuta nel frattempo maggiorenne, per la mancata vigilanza nell’edificio. In particolare, la Terza sezione civile chiarisce che la “predisposizione degli accorgimenti necessari da parte della direzione scolastica non può non essere strettamente legata alle circostanze del caso concreto: da quelle ordinarie, tra le quali l’età degli allievi, che impone una vigilanza crescente con la diminuzione dell’età anagrafica, a quelle eccezionali, tra le quali può certamente ricomprendersi l’esistenza di lavori di manutenzione dell’immobile, che implicano la prevedibilità di pericoli derivanti dalle cose e da persone estranee alla scuola e non conosciute dalla direzione didattica, ma a circolare liberamente per il compimento della loro attività”.
Inutile il ricorso del Ministero dell’Istruzione in Cassazione volto a spostare la responsabilità sul comune di Tivoli dal momento che era il committente dei lavori di manutenzione nella scuola. La Cassazione ha bocciato il ricorso del Miur e ha evidenziato che “la mancata organizzazione della sorveglianza (nei pressi del bagno), che avrebbe dovuto essere predisposta più accuratamente per la presenza autorizzata di estranei nell’edificio, ha contribuito al verificarsi dell’evento. Mentre – evidenzia piazza Cavour – l’amministrazione non ha adempiuto all’onere di dimostrare di avere predisposto gli accorgimenti idonei ad evitare l’evento”. Il Miur è stato condannato anche a rifondere le spese processuali sostenute dalla vittima dell’abuso, per una somma pari a 14.200 euro, e dal comune di Tivoli con 9.200 euro. (Adnkronos)