Cassazione: tocca al fisco dimostrare le fatture false
Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione tocca al fisco dover dimostare “che l’operazione commerciale, documentata dalla
fattura”, in realtà non è mai stata posta in essere.
Nella sentenza n. 21317 del 6 ottobre 2009, infatti, si legge che “in tema di accertamento
delle imposte sui redditi, nella ipotesi di costi documentati da
fatture che l’amministrazione finanziaria ritenga relative ad
operazioni inesistenti, non spetta al contribuente provare che
l’operazione è effettiva, ma spetta all’amministrazione che adduce la
falsità del documento e, quindi, l’esistenza di un maggiore imponibile,
provare che l’operazione commerciale, documentata dalla fattura, in
realtà non è stata mai posta in essere”.
A gennaio di quest’anno, invece, era successo che era stato deciso che sarebbe toccato al
contribuente dimostrare l’esistenza delle operazioni
commerciali fatturate, ritenendo addirittura insufficiente da parte del
contribuente la sola dimostrazione dei mezzi di pagamento. Nella sentenza
emessa nel gennaio (la n. 1134) si legge che “in tema di imposte sui redditi, ove
l’amministrazione finanziaria contesti al contribuente l’indebita
detrazione di fatture perché relative ad operazioni inesistenti, la
prova della legittimità e della correttezza delle detrazioni dev’essere
fornita dal contribuente. Detta prova non può, peraltro, essere
costituita dalla sola esibizione dei mezzi di pagamento, che
normalmente vengono utilizzati fittiziamente che, pertanto,
rappresentano un mero elemento indiziario la cui presenza (o assenza)
dev’essere valutata nel contesto di tutte le altre risultanze
processuali”.