Catania, orologi digitali impazziti. Scatta la caccia al “poltergeist”
Il giallo delle sveglie che “corrono” va avanti ormai da più di una settimana. E intanto, in tutta la Sicilia, si moltiplicano esponenzialmente gli orologi digitali che fanno, ogni giorno e inspiegabilmente, balzi in avanti di 6-10 minuti. Display impazziti che, dopo anni di onorato servizio, improvvisamente sfasano. C’è chi ha perso l’aereo, chi è entrato a scuola alla seconda ora, chi è arrivato in clamoroso ritardo al lavoro o a un appuntamento importante.
Scherzi che, se è possibile aspettarsi dal vecchio orologio a muro nel salotto della nonna, sembra incredibile accadano per colpa di orologi a led ipertecnologici. Così, all’inizio, c’è chi ha buttato via la sveglia, chi, caparbio, si è ostinato nel nuovo settaggio del display che balzava in avanti, chi ha inflitto punizioni al figlio che si ostinava a non confessare di essere stato lui, in realtà, a toccare i pulsanti della radiosveglia. Ad entrare in crisi sono stati invece quelli che, in casa, avevano più di un orologio digitale. Se, infatti, uno degli apparecchi poteva essersi guastato, impossibile che questo succedesse contemporaneamente a più orologi. E allora? A vedere improvvisamente e contemporaneamente accelerare, ma ognuno con una propria personalissima scansione del tempo, il timer del videoregistratore, i led del microonde e quelli della radiosveglia, i più si sono lanciati in mille, oscure, e a volte apocalittiche, congetture. Scenari da poltergeist, tempeste solari, micidiali influssi da radiofrequenze, presenza di radioattività o campi magnetici in vertiginoso aumento? Succede così che Andrea De Luca, perito elettronico di Catania, che pure lavora alla StMicroelectronics, colosso nel campo dei semiconduttori, dopo aver parlato con amici e colleghi ed aver scoperto che anche in casa loro “galoppano” gli orologi digitali collegati alla rete elettrica, scrive una email alla tv regionale Telecolor chiedendo che si faccia luce sul giallo degli orologi impazziti. Si scopre così che il caso è tutt’altro che isolato e, nel giro di qualche ora, la redazione della tv viene sommersa dai “succede anche a me”.
La mappa dei display impazziti non riguarda solo Catania e chi si dice certo che la causa dell’accelerazione del tempo digitale sia riconducibile al magnetismo dell’Etna viene clamorosamente smentito. Da Palermo a Trapani, da Noto a Messina, da Enna a Vittoria, persino a Canneto di Caronia, il paesino siciliano protagonista degli ancora misteriosi incendi autonomi, succede lo stesso.
Scendono in campo gli studiosi. E se per Filippo Falcidia, fisico dell’Università di Catania ed esperto in campi elettromagnetici, “il fenomeno non è necessariamente nocivo per la salute e potrebbe essere anche collegato alla presenza di radioamatori”, per Emanuele Dilettoso, del Dipartimento energia elettrica dell’Ateneo catanese “a causarlo potrebbero essere flussi di energia elettrica non autoregolati le cui variazioni di frequenza non sono compensate adeguatamente”. Fioccano le reazioni dei radioamatori che ricordano che “le emissioni di un impianto radioamatoriale sono 200 volte al di sotto dei limiti di legge in materia di inquinamento elettromagnetico”, mentre gli appassionati di elettronica ricordano che la frequenza della corrente alternata (50 Hertz) viene scandita all’interno degli apparecchi da un integrato che ne “conta” i cicli.
Se la frequenza aumenta improvvisamente, conseguentemente scattano in anticipo anche i secondi scanditi dall’orologio. Ma allora – ribatte qualcuno – com’è possibile che, nello stesso apparecchio governato da due diversi circuiti elettronici, il display digitale “corra” e l’orario fornito dal piccolo proiettore luminoso (di quelli che si puntano sul tetto) sia esatto?
Una cosa sembra certa. Sul banco degli imputati, per indizi che portano all’unico, comune denominatore, c’è comunque la rete elettrica siciliana. E c’è chi ricorda che, dalla metà di maggio, sono in corso lavori di manutenzione sul cavo sottomarino che per l’erogazione energetica “aggancia” la Sicilia al resto del Paese. Lavori che dovrebbero concludersi a giorni riportando così anche gli orologi siciliani alla medesima, monotona, perfetta, scansione universale del tempo.