Causa a Equitalia, Befera chiamato in aula
Il presidente di Equitalia Attilio Befera dovrà presentarsi la prossima settimana davanti al giudice del tribunale di Treviso. A chiamarlo in causa, citato come teste, è l’ex primario dell’ospedale di Treviso Giovanni Mazzoleni. Che, dopo aver subìto dalla società di riscossione l’ingiusto pignoramento della pensione, chiede ora un risarcimento danni. Un ristoro in realtà del tutto simbolico: appena 2 mila euro. Vero obiettivo della causa è infatti un altro: inchiodare Equitalia alle sue responsabilità costringendola a rispondere dei suoi errori. Errore ammesso dalla stessa società che in una nota inviata qualche settimana fa ai giornali, ha chiesto scusa a Mazzoleni. «Il fatto è che noi quella lettera non l’abbiamo mai ricevuta», spiega l’avvocato Fabio Capraro che assiste il chirurgo, «anche per questo abbiamo deciso di andare avanti con la causa di risarcimento danni. La somma che chiediamo è irrisoria, 2 mila euro appena. Ma quello che a noi interessava era di mettere Equitalia di fronte alle sue responsabilità». Così, martedì prossimo, è prevista l’udienza davanti al giudice di pace del tribunale di Treviso, Vettorel. Tra i testi citati figura appunto anche il nome del presidente di Equitalia, Attilio Befera.
La vicenda che approderà in aula martedì inizia nel 2006 quando il medico si vede recapitare una cartella esattoriale di 18 mila euro per un presunto debito verso il Fisco. Mazzoleni cade dalle nuvole, nulla gli risulta al riguardo. Per questo fa ricorso in commissione tributaria provinciale. E vince. Vince pure in commissione regionale alla quale Equitalia Nomos spa (già Uniriscossioni spa) si è appellata. In base ai due gradi di giudizio fiscale, dunque, il medico può stracciare la cartella esattoriale. Ma la società di riscossione tira dritto e promuove un’azione esecutiva per il recupero coattivo delle somme intimate notificando al chirurgo, il 22 giugno dello scorso anno, un atto di pignoramento verso terzi. In pratica fa scattare il pignoramento della pensione all’Inps. Mazzoleni invia una diffida a procedere, Equitalia non risponde. E il medico decide di promuovere una causa civile davanti al giudice di pace. Lo scorso dicembre la società di Befera replica con una nota inviata alla stampa: informa di aver bloccato il procedimento, spiega che si è trattato di un disguido informatico e chiede scusa per l’accaduto.
Scuse che però Mazzoleni non ha mai ricevuto formalmente.E per questo ha deciso di andare avanti con l’azione giudiziaria. Non, dunque, per intascare denaro, ma appunto per «fare giustizia» Il prossimo appuntamento con Equtalia, dunque, è in aula. Resterà da vedere se Befera accetterà di presentarsi davanti al giudice trevigiano.