Cenone di capodanno salvo grazie all’operazione Giano
Vigilia di Natale, cenone di capodanno: spesso la tradizione vuole che
il menù sia a base di pesce ed è per questo che ancora una volta i
controlli sulla sicurezza alimentare si sono intensificati proprio nel
periodo di fine anno.
La Guardia Costiera dal 10 al 23 dicembre ha
battuto a tappeto tutto il territorio nazionale, per terra e per mare,
nel corso di una maxi operazione salva-cenone denominata “Giano”,
portando a casa dei risultati che, a confronto con quelli dell’anno
scorso, possono sembrare sconfortanti. Quasi 500 tonnellate di pesce
avariato sono state sequestrate (a fronte delle 160 bloccate lo scorso
anno, che già sembravano una cifra enorme): tutto pesce destinato ad
arrivare sulle nostre tavole e proveniente magari dai mari del nord o
dell’est asiatico.
Circa 13mila i controlli effettuati (il doppio dello scorso anno)
tra società e rivendite, grande distribuzione e mercati all’ingrosso,
per scoprire depositi di pesce scaduto o mal conservato, pesce
straniero di poco pregio venduto per specialità nostrane e prodotti
particolari come le meduse in salamoia e lo squalo secco, venduti
attraverso una filiera di distribuzione nazionale.
Il colpo più
grosso a Molfetta, con il sequestro di 324 tonnellate di alici
contaminate dai vermi, che stavano per essere immesse sul mercato
nazionale. E poi magazzini simili a discariche, cozze provenienti da
allevamenti abusivi, mitili surgelati scaduti da almeno 4 anni.
Il tutto ha portato alla denuncia di 297 persone, tra italiani e
stranieri, gente che spesso fa parte di vere e proprie organizzazioni
malavitose che operano tra l’Italia e l’oriente. Alcuni di loro sono
anche recidivi, visto che per reati di questo genere si rischia
relativamente poco: solo sanzioni pecuniarie.
Per questo il ministro dell’agricoltura Luca Zaia – presente alla
conferenza stampa di Venezia dove sono stati illustrati i risultati
dell’operazione – ha invocato un inasprimento delle pene e la
tolleranza zero da parte delle forze dell’ordine. “Chi specula sulla
salute dei cittadini va punito in modo esemplare. I risultati di questo
sequestro confermano che dobbiamo tenere ancora alta la guardia” ha
detto Zaia, aggiungendo poi quattro regolette facili per la tutela
della nostra salute: affidarsi al commerciante di fiducia, diffidare
dei prezzi troppo bassi degli alimentari, rispettare la stagionalità e
prediligere la territorialità dei prodotti. Buon Cenone a tutti.