Cfmt, italiani poco soddisfatti dei servizi pubblici e privati
Promossi o bocciati, buoni o cattivi. Ecco come appaiono, agli occhi degli utenti e consumatori, i servizi pubblici e privati. Il Cfmt (Centro Formazione Management del Terziario) ha misurato il grado di soddisfazione degli utenti davanti ai servizi privati e pubblici. Il Rapporto 2010 racconta che in genere siamo un popolo poco soddisfatto: considerata una scala da zero a cento, il voto medio si ferma a quota 65. La crisi di certo non ha aiutato, anzi, segnalano i ricercatori del Cfmt, ha generato una sorta di rassegnazione: ci si sta adeguando a quello che il Paese offre e non si crede che in futuro le cose si possano smuovere. Leggendo la classifica troviamo all’ultimo posto della scaletta della soddisfazione i treni locali, come la sciagurata avventura quotidiana dei pendolari racconta. Seguono, sempre dal basso, uffici pubblici locali e centrali, utilities dell’energia e del gas, autostrade e mezzi pubblici. Giù anche le Poste, promossi per un pelo gli aeroporti (62 punti), come pure le banche (63). Il privato vince sul pubblico, anche se il gap si riduce e la “rassegnazione” di sicuro aiuta. Che cosa manca alle strutture bocciate? Il Rapporto 2010 chiude con quattro parole magiche, quattro stellette da conquistare: “Accessibilità, trasparenza, semplicità, eccellenza nel rapporto qualità-prezzo”. L’accessibilità è una delle qualità dell’’acquisto on line di beni e servizi, particolarmente apprezzata dagli utenti. Peggiorano, invece, i voti delle aziende di luce e gas sia per la scarsa trasparenza, sia per le tradite promesse delle liberalizzazioni riguardo alle tariffe. E per gli stessi motivi sono retrocesse anche le concessionarie d’auto, le assicurazioni, le stazioni di servizio e la sanità privata.