Chiusura all’una di notte per i take away di Napoli
Arrivano le nuove regole della movida
estiva: orario prolungato per la vendita take away di cibo e bevande e
per i locali di intrattenimento. Ma anche controlli più frequenti e
capillari per garantire la quiete dei residenti. Sono questi i punti
principali dell’ordinanza firmata dal sindaco Rosa Russo Iervolino, che
disciplina il by night cittadino per tutto il periodo estivo, fino a
fine ottobre. Motore dell’operazione «Dolce movida», l’assessore al
Commercio Mario Raffa e il collega Luigi Scotti, assessore alla
Legalità, che in questi mesi hanno lavorato fianco a fianco con le
municipalità e le associazioni di categoria. Rosticcerie, cornetterie,
gelaterie e punti vendita di tranci di pizza e di kebab seguiranno gli
stessi orari di bar e ristoranti: chiusura all’una di notte, tranne il
venerdì, il sabato e i giorni prefestivi, quando le saracinesche
potranno restare alzate fino alle due di notte. Per i locali che
dispongono di sale interne, l’orario di chiusura è confermato alle tre.
Orari estesi anche alle associazioni.
«Alla maggiore flessibilità di orario – spiega Scotti – corrisponde
l’obbligo per gli esercenti di garantire l’igiene e la raccolta dei
rifiuti, non solo nel proprio locale, ma anche negli spazi antistanti».
Tempo fino al 16 giugno per mettersi in regola e attrezzarsi con i
contenitori e la tabella con gli orari e il giorno di chiusura da
esporre obbligatoriamente. «Uno strumento in più, oltre il divieto per
alcuni esercizi di vendita al dettaglio di stare aperti più di 13 ore,
per salvaguardare i diritti dei dipendenti», aggiunge l’assessore al
Commercio.
Nessun commento, invece, da parte del commissario dell’Ascom, Tullio
Nunzi. «Non ho ricevuto l’ordinanza, appena avrò modo di leggerla,
parlerò».
La nuova ordinanza impegna i gestori dei locali a vigilare affinché gli
avventori non disturbino la quiete pubblica e il riposo delle persone.
Dentro e fuori il locale. Sanzioni pesanti per chi non rispetta le
regole, da quelle di carattere pecuniario fino alla sospensione
dell’attività e della revoca della concessione.
La violazione dei limiti di orario è punita con la multa di 1.500 euro.
Vietato anche vendere bibite in bicchieri di vetro e in lattine dalle
23 alle 6 del mattino. Pena la chiusura dell’esercizio per tre giorni
consecutivi e, per i recidivi, una settimana di stop. Stessa sanzione
per chi viola le norme igieniche. Più rispetto anche per i timpani dei
residenti: multe fino a 5mila euro per chi alza i decibel oltre i
limiti fissati dal piano. Ai gestori, inoltre, il compito di tenere a
bada gli avventori per evitare sia schiamazzi notturni sia la sosta
selvaggia di auto e moto.