Ci sono voluti “solo” quindici anni: arrestato il super boss della Camorra Antonio Iovine
Antonio Iovine, super boss della Camorra arrestato ieri dopo quindici anni di latitanza, si trovava a Casal di Principe, ospitato da un amico incensurato. Niente bunker, niente nascondigli. Bel divano, televisore con schermo Led, senza farsi mancare viaggi in costa azzurra o settimane bianche sulle dolomiti. Da ieri, fine della bella vita: gli agenti della polizia hanno fatto irruzione nella villetta in cui abitava e lo hanno portato via, mentre lui sorrideva ai fotografi. Alla richiesta di documenti ha risposto: “lo sapete chi sono”. Roberto Maroni, ministro dell’interno in questi giorni al centro della polemica per aver attaccato Saviano, lo scrittore condannato a morte dalla Camorra, aveva anticipato di qualche minuto la cattura del boss, durante una conferenza stampa aveva rivelato: “oggi è un bel giorno.” Dunque proprio nel bel mezzo delle polemiche sulla mafia e i suoi rapporti con la Lega Nord, arriva la cattura del più pericoloso dei boss, ricercato da quindici anni e padrone di un giro di affari dell’ordine dei miliardi di euro. Eppure nonostante l’ergastolo a cui è condannato, agli omicidi perpetrati, ha vissuto come un normale cittadino ricco. Vacanze in posti di lusso, incontri di lavoro con gli altri membri del clan, vita tranquilla nel suo paese natale, Casal di Principe. A pochi metri dalla casa della sua famiglia. Tutti sapevano dove fosse, insomma, e sono andati a prenderlo quando serviva, ovvero dopo l’impiccio in cui si era cacciato il ministro dell’Interno Maroni.