Cia avvelenò il pane dei francesi
Nell’agosto 1951 il villaggio di Point-Saint-Esprit nel sud della
Francia fu attraversato da un’improvvisa ondata di follia. Almeno
cinque persone morirono, decine finirono in manicomio, centinaia
diedero segni di delirio. Per decenni, l’episodio fu attribuito a un
fungo allucinogeno che aveva contaminato la farina del pane. Un
reporter americano accusa però la Cia: gli 007 contaminarono i forni
francesi con Lsd per testare gli effetti della droga.
All’epoca
le baguette allucinogene furono ricondotte a un fornaio che avrebbe,
senza saperlo, contaminato la farina con l’ergot, un fungo della
segale. Il reporter H.P. Albarelli sostiene invece, sulla base di
un’inchiesta sulla morte di Frank Olson, un biochimico della Cia che si
uccise due anni dopo l’incidente, che l’episodio sia stato il frutto di
un esperimento clandestino diretto della Cia e dall’esercito Usa:
documenti del laboratorio svizzero Sandoz che segretamente fornirono
agli americani l’Lsd parlano del ‘segreto di Point St. Esprit’.
Negli
anni Cinquanta gli Stati Uniti lanciarono un vasto programma di
esperimenti sulla manipolazione della mente dei prigionieri e delle
truppe nemiche. Albarelli ha scritto sulla vicenda un libro, ‘Un
terribile errore: l’omicidio di Frank Olson e gli esperimenti segreti
della Cia negli anni della Guerra Fredda’.
La follia di Point St. Esprit
Un
ragazzo di undici anni tentò di strozzare la nonna. Un uomo gridò “sono
un aeroplano” prima di buttarsi dalla finestra. Un altro “vide” il
cuore che gli scappava dal petto e implorò un medico di rimetterglielo
a posto. Molti finirono in ospedale con la camicia di forza.
Documenti
della Sandoz, una società farmaceutica svizzera che segretamente
forniva a Cia e all’Esercito l’Lsd per gli esperimenti, sono stati
utilizzati dal giornalista.