Radioattività. Il pericolo è imminente? L’ Organizzazione mondiale della Sanità ha definito ”grave” la contaminazione radioattiva di cibo in Giappone ma l’Unione europea, invece, si dice tranquilla in quanto il rischio reale per i consumatori europei resta “basso”. Per ora il Giappone può esportare in Europa solo alcune tipologie di prodotti ittici. Per star sicuri, ad ogni modo, e per eventualmente prendere provvedimenti adeguati nel caso di rischio per i consumatori, la Commissione Europea ha disposto dallo scorso 15 marzo agli Stati membri di accertare il livello di radioattività dei prodotti provenienti dal Giappone. Allo stesso modo in Italia il ministro Fazio ha limitato l’import dal paese asiatico per cui i prodotti possono entrare solo dopo una serie di controlli preventivi. Sulla questione si è espresso l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it, il quale si dice contrario alle limitazioni delle importazioni e si dice favorevole invece ad un blocco temporaneo.
“Come abbiamo già evidenziato precedentemente – afferma Pisani – la scelta del Ministero della Salute non ci sembra adeguata. L’unico modo per prevenire la presenza di cibo radioattivo in Italia è di bloccare temporaneamente tutto il processo di importazione sia dal Giappone che da tutto il Sud-est asiatico che corre l’altissimo rischio di contaminazione. La Commissione europea, inoltre, definisce ‘basso’ il rischio di contaminazione radioattiva. Tuttavia – spiega Pisani – ‘basso’ non implica che non sia possibile, infatti non si è parlato di zero pericolo per cui la minaccia resta sempre dietro l’angolo. Sicuramente, quindi, è fondamentale il blocco dell’import e una maggiore chiarezza e trasparenza d’informazione sui pericoli che corrono i cittadini “.