Cinesi – Guerriglia a Prato, mentre cala il silenzio sulla maxi inchiesta per evasione fiscale
Normali controlli dell’Asl in un capannone di Sesto Fiorentino hanno scatenato ieri una autentica guerriglia urbana, divampata nella popolosa comunità cinese di Prato. Gli agenti della squadra interforze stavano facendo un’ispezione all’interno di un capannone adiacente all’Ikea quando i circa 300 cinesi si sono asserragliati nell’edificio. Un carabiniere e un poliziotto, rimasti feriti, sono stati anche vittime di un sequestro lampo, dato che i cinesi non hanno permesso l’accesso delle ambulanze per il loro trasporto in ospedale.
Intanto da notizie Ansa si apprende che nelle stesse ore il responsabile dell’ associazione cinese “La Città del Cervo Bianco” di Prato avrebbe organizzato “ronde o spedizioni” nei confronti di cittadini nordafricani, “anche estranei a fatti delittuosi”. La polizia sta eseguendo 9 decreti di perquisizione nei confronti di altrettante persone indagate, in stato di libertà, per i reati di associazione per delinquere e atti violenti per motivi razziali.
Secondo le stime ufficiali, sono 332.000 i cinesi residenti in Italia, anche se girando per le strade delle nostre città e paesi si ha l’impressione che questo sia un numero enormemente sottostimato rispetto alla realtà. Il dato da tenere sempre ben presente, quando ci si confronta con la comunità cinese in Italia, è comunque un altro, che serve in primo luogo a sfatare luoghi comuni. La Cina è fra le prime potenze economiche mondiali. Al 31 dicembre 2015, oltre alle clamorose operazioni calcistiche, sono stati ben 162 i grossi gruppi cinesi che hanno investito in Italia (+32% in un anno), con un giro d’affari di oltre 9,5 miliardi di euro, e quasi 18 mila dipendenti italiani. I cinesi hanno fatto il loro ingresso anche nel capitale di Unicredit, Mps, Intesa, Generali, Mediobanca, Enel edEni.
Al di là degli scontri di queste ore, per le quali sono a processo per direttissima alcuni cinesi dinanzi al tribunale di Firenze, la domanda da porsi, a fronte di numeri e investimenti di simile portata, è un’altra: che fine ha fatto l’inchiesta dell’ex pm di Firenze Pietro Suchan sui 4,5 miliardi di euro che sarebbero stati fatti sparire dai cinesi attraverso i Money Transfer? E perché da un anno a questa parte su tutta la vicenda giudiziaria è calato il silenzio?
Le prime indagini delle Fiamme Gialle erano partite 5 anni fa. Secondo notizie rese note a luglio dello scorso anno, i 4,5 miliardi erano stati trasferiti in Cina con un servizio di money transfer, senza scontare un centesimo in tasse. La scappatoia avrebbe permesso di far sparire un totale di 4,5 miliardi di euro, per lo più proventi di prodotti contraffatti, prostituzione, sfruttamento del lavoro ed evasione fiscale. Le rivelazioni erano dell’agenzia americana Associated Press, entrata in possesso di alcuni documenti delle autorità italiane. Quasi la metà della somma sarebbe passata per la Bank of China, che avrebbe incassato così l’equivalente di 758mila euro in commissioni sui trasferimenti.
«Chiediamo accertamenti rigorosi e severi sulle ricchezze prodotte dalla comunità cinese in Italia e la destinazione delle relative imposizioni fiscali – denuncia l’avvocato Angelo Pisani a nome di noiconsumatori.it – perché non è tollerabile una morsa fiscale sempre più paralizzante per le imprese italiane, mentre per anni si consente, stando all’inchiesta fiorentina, che se ne volino impunemente in Cina quasi 5 miliardi di euro».
Giusto lo dico da una vita che i cinesi ci stanno impoverendo e mandalo i soldi senza pagare le tasse.
sono sicuro che nel tuo armadio non c’e’ altro che made in china . andresti nudo sensa i cinesi. e prima di rispondere controlla in che percentuale la tua vita dipende dai cinesi.
Caro io sto in un settore dove ti posso insegnare a capire cosa fanno loro.il problema non è il Made in Cina ma portare i prodotti importati pagando le tasse
Bravo Angelo il telegiornale no parla ma che schifoooooooooooooooo
se si leva il made in cina tu sono sicuro che vai in giro nudo!!!!!!! prima di scrivere stronzate guarda bene cosa hai comprato negli ultimi 10 anni .
a me pare solo che si vada a rompere i coglioni ad una soceta’ che : non ammazza, non rompe i coglioni , non vende droga e in galera non c’e’ ne nemmeno uno. voi siete poveri dentro e morirete poveri ma sempre con l’occhio teso nel giardino del vicino per cercare una cazzata da spifferare . trovatevi un lavoro.