Class Action, l’Azione Collettiva: tutti contro uno
La legge Finanziaria
nostro ordinamento la Class Action, ovvero l’azione collettiva attraverso cui
più consumatori possono inoltrare una causa comune per un disservizio o
comunque per un diritto negato contro società, enti e altro. Esso ha funzione
risarcitoria o restitutoria, a tutela di interessi individuali omogenei. La
Class Action nasce per rendere più efficace, veloce ed economica la soluzione
delle controversie seriali.
Ci sono, però, molte differenze
tra la Class Action italiana – attraverso l’istituto previsto dall’art. 140 bis
c. cons.- e quella, per esempio, dei Paesi anglosassoni, tra cui il mancato
riconoscimento della legittimazione individuale a proporre l’azione
nell’interesse della classe, nonché l’impossibilità per l’ente rappresentativo
di dedurre automaticamente in giudizio i diritti individuali, con potere di
rappresentanza diretta e presunta di tutti i membri del gruppo. Il nuovo strumento
neppure è assimilabile ad un’azione collettiva tipica, perché la domanda non è
volta a tutelare interessi collettivi, ma individuali omogenei.
Inoltre, ad essere tutelati sono
i consumatori e gli utenti, mentre sono esclusi le imprese ed i soggetti che
non abbiano un rapporto negoziale con il professionista convenuto. L’illecito
fonte di danno deve essere seriale e plurioffensivo e, comunque, rientrare in
una delle astratte categorie contemplate nell’art. 140 bis c. cons.
In più, il processo sembra essere
strutturato in due fasi: nella prima fase risiede l’accertamento dell’illecito,
che si conclude con una mera statuizione di principio; la seconda fase, invece,
vedrà i singoli consumatori, che non abbiano trovato un accordo con l’impresa, chiedere
giustizia per ottenere la quantificazione e la liquidazione del proprio danno.