CLIMA. Rapporto IPCC, i commenti di agricoltori e ambientalisti
Ora governo, economia e società si diano da fare per bloccare i mutamenti del clima. È questo il coro unanime che arriva da agricoltori e ambientalisti, dopo la conclusione oggi a Bangkok della sessione dell’IPCC dedicata alle opzioni per ridurre le emissioni di CO2. Il WWF, oltre a sollecitare le nazioni che a giugno si incontreranno in Germania per il Summit del G8 a lavorare seriamente al taglio delle emissioni, chiede la creazione di una task force interministeriale che affronti “l’emergenza climatica, le conseguenze già in atto e il perseguimento della diffusione delle scelte pulite ed efficienti necessarie, come la massima priorità del Governo”.
“Non ci sono più scuse, ora i Governi devono velocemente rimboccarsi le maniche per fermare il pericoloso cambiamento del clima”, commenta Michele Candotti, Segretario generale del WWF Italia, secondo cui l’IPCC ha tracciato la road map per mettere in sicurezza il Pianeta. “Gli strumenti li abbiamo già, le tecnologie pulite esistenti devono solo cessare di essere di nicchia e diventare il motore principale. – dice Candotti – Troppo tempo è stato già sprecato: questo rapporto dimostra che nulla ci deve trattenere dall’intraprendere i semplici passi che salvaguarderanno sia l’ambiente che l’economia mondiale dal caos climatico”.
Secondo Coldiretti, la lotta ai cambiamenti climatici può partire direttamente dalla tavola dove con la semplice preferenza di prodotti locali e di stagione, che permetterebbe di dimezzare con i pasti le emissioni di gas a effetto serra provocate dai trasporti necessari per cibi importati dai diversi continenti. “Consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia – sostiene la Coldiretti – può risparmiare fino a 1000 chili di anidride carbonica (CO2) l’anno sulla base di uno studio, dal quale emerge per esempio che per trasportare a Roma un chilo di ciliegie dall’Argentina in aereo per una distanza di 12mila km si liberano 16,2 kg di CO2″. Sul piano operativo la Coldiretti ha avviato in Italia una serie di iniziative per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto che salvano il clima: dall’offerta di prodotti regionali in mense scolastiche e ospedaliere alla promozione delle vendita diretta degli agricoltori”.
Il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta, trova, invece, nel Protocollo di Kyoto le soluzioni ai mutamenti climatici: “La riduzione dei consumi di petrolio e di carbone, il risparmio energetico e il potenziamento delle energie pulite, come il solare e l’eolico, sono la prima strada da seguire per fermare la corsa dei mutamenti climatici e le loro drammatiche conseguenze”. “Su questa strada, purtroppo, – aggiunge il presidente di Legambiente – l’Italia è più in ritardo di quasi tutti i Paesi europei, sebbene ridurre i consumi di petrolio e carbone sia per noi, che importiamo gran parte dell’energia fossile, un interesse anche economico. Il governo, la politica, l’economia, la società – conclude Della Seta – s’impegnino concretamente”.