Codici, aumenta il costo della pausa pranzo
Per chi lavora lontano da casa la pausa pranzo fuori è di routine. Ma con la crisi e l’esigenza di risparmiare le abitudini alimentari degli italiani stanno cambiando. E così, il pranzo al sacco riservato un tempo alle gite di campagna, diventa il degno sostituto di un ricco menù acquistato fuori. “Una persona che lavora lontano da casa per una pausa pranzo spende in media dai 160 alle 240 euro al mese. In questo contesto nasce l’assoluta esigenza di risparmiare, motivo per il quale molti italiani preferiscono il take away direttamente da casa”. È quanto rileva una ricerca effettuata da CODICI, che sottolinea come il costo della pausa pranzo sia aumentato del 25% rispetto al 2008. L’impoverimento delle famiglie certificato da diversi studi, fra i più recenti quello della Caritas (per la quale “la linea della povertà relativa si è abbassata, passando da 999,67 euro del 2008 a 983,01 euro del 2009 per un nucleo di due persone. Il rapporto calcola un 10% in più di poveri da sommare agli oltre 8 milioni stimati, calcolando che sono circa 560 mila persone da sommare ai 7.810.000 poveri dei dati Istat, con un risultato di 8.370.000”) si riflette anche nelle abitudini alimentari. Afferma CODICI: “Se prima il pranzo completo cedeva il posto ai piatti unici e fuori casa si consumavano sempre di più panini o tramezzini, pizza, o insalate, l’osservatorio CODICI ha riscontrato una crescita rilevante nel consumo di pranzi al sacco, ovvero cucinati a casa. Infatti, il 43 per cento degli intervistati ha dichiarato di prediligere il pranzo al sacco per due motivi: spendere di meno e mangiare sano”. L’associazione ha intervistato circa mille famiglie nelle città di Roma, Milano, Bologna, Napoli e Bari, chiedendo quanto costa, per motivi di lavoro, fare la pausa pranzo fuori casa: “Da una media – afferma CODICI – è stato rilevato che una pausa pranzo composta da un primo, un contorno e una bibita costa circa dagli 8 euro ai 12 euro a persona, rispetto a una media che andava da circa 6 euro a 12 euro nel 2008. Concludendo, una persona che lavora lontano da casa per una pausa pranzo spenderebbe