Colpite i veri evasori
In fondo non si chiedeva molto. Solo un’esazione dei tributi più umana, che consentisse ai cittadini di avere un dialogo diretto con il Fisco e la possibilità di poter pagare il proprio debito senza vedersi pignorare anche l’orsacchiotto nella culla del proprio figlio. Senza saperne nulla.
Con Equitalia, però, non si riesce mai a discutere. E non è un caso se poi, decreti governativi a parte, i cittadini saluteranno con grande gioia l’interruzione della convenzione con la società da parte dei Comuni che arriverà a gennaio 2013: almeno, da quel momento, sarà più difficile trovarsi in mutande senza sapere perchè. L’evasione fiscale non si combatte così.
Ma è stata l’ultima diatriba giuridica intorno alle notifiche delle cartelle esattoriali a rendere evidente che dentro Equitalia l’arroganza prende troppo spesso il posto del giusto zelo nel raggiungimento dell’obiettivo della riscossione di un credito.
Molte commissioni tributarie, davanti ai ricorsi dei cittadini rispetto a cartelle esattoriali arrivare per posta semplice — o anche per raccomandata — si sono espresse a favore dei contrinuenti: la cartella deve essere notificata in ogni caso da un ufficiale giudiziario.
Equitalia, però, non ne tiene conto. E prosegue ad inviare le proprie cartelle per posta e a pretenderne il pagamento. E’ chiaro che si tratta dell’ennesima forzatura, perchè è evidente che notificare le cartelle tramite ufficiale giudiziario non solo rende più difficile l’atto stesso della notifica, ma fa lievitare i costi. E allunga enormemente i tempi. Per questo, dunque, ad Equitalia fanno (ancora una volta) finta di non sentire.
E nelle case degli italiani continua ad arrivare una pioggia di cartelle, di dubbia legalità, che tuttavia molti pagano comunque (quando possono, s’intende) per timore di ritorsioni che Equitalia, d’altra parte, non ha mai smesso di mettere in pratica. La festa, però, sta per finire.
A gennaio Equitalia non potrà più riscuotere per i comuni e perderà circa 300 milioni di euro all’anno in termini di aggio (l’ente si vede riconosciuto il 9% sulle cifre incassate).
Per Attilio Befera, il mega direttore di Equitalia, e per i suoi seguaci diventerà assai più difficile poter vantare con il governo straordinari risultati di cassa nella lotta all’evasione fiscale. Ma, forse, cominceranno a perseguire i veri evasori fiscali, quelli che si annidano nelle grandi aziende e nelle grandi banche, per non parlare dei sempre maggiori esportatori di denaro oltre confine. Non vediamo l’ora di vederli all’opera.