Commercio, sospensione rate di mutui e prestiti per 12 mesi!
Sospese per un anno le rate dei finanziamenti bancari. La Campania è
prima regione d’Italia ad applicare il decreto anti-crisi varato dal
Governo che prevede, tra l’altro, la moratoria dei debiti nei confronti
degli istituti di credito. Siglato ieri mattina il protocollo d’intesa
tra il coordinamento delle 13 associazioni imprenditoriali regionali e
l’Abi campana. A firmare il documento, Maurizio Maddaloni, portavoce
del coordinamento delle Pmi e presidente di Confcommercio Campania, e
Luigi Gorga, presidente della Commissione regionale dell’Associazione
bancaria italiana, insieme ai rappresentanti regionali di Agci;
Casartigiani; Cia; Claai; Cna; Coldiretti; Confagricoltura; Confapi;
Confartigianato; Confcommercio; Confcooperative; Confesercenti e
Legacooperative.
In base all’intesa, le piccole e medie imprese in
difficoltà, che non abbiano però in corso procedure esecutive, potranno
ottenere la sospensione dei pagamenti alle banche per 12 mesi. Alla
scadenza, ciascun istituto di credito individuerà le modalità per il
rimborso. «Alle banche – dice Maddaloni – non chiediamo di dare credito
a tutti o di fare cattivo credito, ma di riconoscere l’impegno di chi,
in tempi di crisi, non tira i remi in barca e cerca di non interrompere
le attività». L’accordo è tra privati, nessun intervento pubblico. «Già
tre grandi gruppi bancari, Unicredit, Banco di Napoli – Sanpaolo e
Monte Paschi, – spiega Gorga – hanno attivato la sospensione. Con
questo protocollo, tutte le banche campane, anche le più piccole,
potranno immediatamente dare ossigeno alle imprese, senza aspettare
l’accordo nazionale definito dal decreto anti-crisi che prevede la
moratoria dei debiti verso gli istituti».
A settembre, inoltre,
ripartirà il tavolo del credito con la Regione per affrontare le
questioni del consolidamento del debito a medio e lungo periodo e degli
sgravi fiscali per la ricapitalizzazione delle imprese.
Affondo critico dell’Abi su Palazzo
Santa Lucia: «Dei 70 milioni di euro previsti dal Paser (Piano di
azione per lo sviluppo economico regionale) – aggiunge Gorga – non c’è
più traccia».