«Comuni al palo, si ingolferanno solo le Poste»
«Il Piano casa invece di trasformarsi nell’apertura dei cantieri
potrebbe tradursi in un gran movimento di carte, in un ingolfamento
delle Poste italiane. Per sbloccare il settore edilizia bisogna
semplificare le procedure e liberare i Comuni dal Patto di stabilità»:
Vincenzo De Luca interviene a Roma al convegno dell’Ance sul piano casa
con il consueto carattere. Il candidato Governatore spiega di temere
che «il piano casa resterà totalmente inapplicato e si trasformerà in
un enorme contenzioso». Ironico, tagliente, provocatorio il sindaco di
Salerno interviene su una materia, quella dell’edilizia, che lo vede
ogni giorno in prima linea. «I problemi emersi con il Piano casa sono
tanti e delicatissimi – spiega De Luca – non vorrei che coltivassimo
una grande illusione e tutto si risolvesse in un gran movimento di
carte e non nell’apertura dei cantieri. Per esempio: il Piano prevede
nuovi carichi abitativi. Ebbene chi pagherà i relativi oneri di
urbanizzazione? Non certo i Comuni che sono ricchi solo di avvisi di
garanzia, sono questi che dovremmo cartolarizzare. Senza dimenticare la
questione degli standard urbanistici e il rapporto con i volumi delle
abitazioni». Secondo De Luca, la prima esigenza anche sul fronte
dell’edilizia è quella di sburocratizzare perché le opportunità
esistenti possono essere vanificate completamente da una normativa
complessa «che va assolutamente semplificata pena la paralisi
complessiva del settore». La ricetta del candidato presidente è
semplificare le procedure, allentare il Patto di stabilità «che
impedisce ai Comuni di pagare anche le imprese che hanno già lavorato,
bisogna dirlo a Tremonti il cui unico orientamento è paralizzare la
spesa», e impiegare i fondi Fas per le grandi infrastrutture «per il
rilancio dell’economia reale, evitando invece di rallentare ogni
passaggio con il rischio di chiudere i cantieri invece di aprirli».