Con il cedolino unico più facile pagare gli stipendi agli statali
Dal mese di novembre 2010 verrà istituito il cedolino unico per i
lavoratori delle amministrazioni statali che, per il pagamento degli
stipendi, utilizzano le procedure informatiche e dei servizi del
ministero dell’Economia.
La novità della Finanziaria per il 2010
L’art. 2, co. 197, della Finanziaria per il 2010 (legge n. 191 del
23 dicembre 2009) dispone infatti che, allo scopo di semplificare,
razionalizzare e omogeneizzare i pagamenti delle retribuzioni fisse e
accessorie dei pubblici dipendenti, nonché di favorire il monitoraggio
della spesa del personale e di assicurare il versamento unificato delle
ritenute previdenziali e fiscali a partire dal 30 novembre 2010, il
pagamento delle competenze “accessorie” spettanti al personale delle
amministrazioni dello Stato – limitatamente a quelle per cui, già oggi,
si operi il pagamento degli stipendi dei dipendenti mediante le
procedure informatiche e dei servizi del ministero dell’Economia e
delle finanze – sia disposto congiuntamente e con le medesime modalità
delle competenze “fisse”, mediante gli ordini collettivi di pagamento
di cui al decreto del ministro dell’Economia e delle finanze 31 ottobre
2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2002.
La
norma citata inoltre, rinvia ad un successivo decreto di natura non
regolamentare del ministro dell’Economia e delle finanze la definizione
dei tempi e delle modalità di attuazione del dispositivo.
In
pratica, verranno riunite in un’unica busta paga le competenze fisse,
previste dai contratti nazionali di lavoro, e quelle accessorie, che
abbracciano le risorse dei contratti integrativi e le diverse forme di
premi e incentivi che fino a oggi vengono pagate a parte in un cedolino
a sé stante.
I pagamenti nella forma “tradizionale” continueranno in tutte le altre pubbliche amministrazioni.
Il cedolino unico
Il cedolino unico avrà in pratica l’effetto di unificare per circa
un milione e mezzo di dipendenti pubblici le varie competenze dello
stipendio: quelle fisse e quelle accessorie (come straordinari,
incentivi ecc.), che attualmente vengono pagate con modalità difformi
generando inefficienze e difficoltà con effetti negativi anche sul
lavoratore che, ad esempio, incontra difficoltà nel ricostruire la
propria posizione contributiva.
Dal punto di vista pratico, tale
difformità di pagamento causa frequentemente, per i dipendenti, elevati
conguagli fiscali a debito nel mese di febbraio, momento in cui, in
sede di predisposizione del Cud relativo ai redditi dell’anno
precedente, viene misurata l’imposizione definitiva sul reddito
complessivo da lavoro percepito.
Una delle peculiarità dell’attuale
sistema è, infatti, legata agli elevati conguagli fiscali che, nel
settore pubblico, vengono effettuati a febbraio dell’anno successivo a
quello di percezione del reddito, tanto che in alcuni anni si è
arrivati addirittura, per alcuni dipendenti, anche all’azzeramento
dello stipendio di febbraio.
La nuova tassazione del dipendente pubblico
Proprio per evitare questo effetto (cioè elevati conguagli fiscali
a debito nel mese di febbraio) si è arrivati recentemente al calcolo di
un reddito presunto rispetto a quello percepito nel passato.
La
tassazione del dipendente pubblico sarà quindi puntuale perché
calcolata su un reddito presunto di fine anno che dipenderà da quanto
effettivamente e complessivamente percepito mese per mese.
Con il
cedolino unico per stipendi e competenze accessorie (straordinari,
incentivi) verranno applicate in tempo reale le effettive aliquote e
detrazioni Irpef, così come avviene nel settore privato.
Di fatto
c’è un anticipo del conguaglio che azzera il meccanismo che dal 2008
riportava all’anno successivo il pagamento a debito di imposte dovute
alla somma di due redditi.
La relazione tecnica e le conseguenze sul bilancio dello Stato
Il
fenomeno, dal punto di vista dell’amministrazione, rappresenta uno
sfasamento temporale degli incassi per l’erario per un importo che la
relazione tecnica di uno degli emendamenti del Governo alla legge
finanziaria ha quantificato, relativamente all’anno 2008, in 200
milioni di euro.
Dal punto di vista finanziario il principale
effetto dell’entrata in vigore del cedolino unico è quello di
realizzare un gettito “una tantum” nel 2011, anno di avvio del
cedolini, pari a 200 milioni di euro, che entrano nelle casse dello
Stato nel corso di tale anno anziché l’anno successivo in sede di
conguaglio.
La norma genera in sostanza un incremento “una tantum”
di 200 milioni di euro nel 2011, dovuto all’anticipo della tassazione
Irpef sulle indennità accessorie nel corso dell’anno e non in sede di
conguaglio nell’anno fiscale successivo.
Il nuovo sistema che, come
detto, rende possibile applicare in tempo reale le effettive aliquote e
detrazioni Irpef, con un effetto “una tantum” di maggiori entrate Irpef
nel 2011 pari a 200 milioni di euro, rende inoltre possibile la quasi
completa soppressione dei documenti attualmente necessari per la
liquidazione dei compensi accessori.
La relazione tecnica in pratica
assegna alla disposizione che introduce il cedolino unico un forte
effetto finanziario e un forte impatto organizzativo e logistico dal
momento che vi sarà una notevole semplificazione dei pagamenti ed un
migliore monitoraggio della spesa pubblica.
La relazione tecnica specifica che il numero di dipendenti interessato dalla modifica è pari a circa 1,5 milioni.