Condominio, la paziente cade mentre va dal medico: bisogna valutare se c’è concorso di colpa
Pavimento sconnesso e scarsa illuminazione: la
paziente cade mentre percorre il vialetto condominiale che la conduce
allo studio medico. E vuole essere risarcita dal condominio in quanto
responsabile delle cose in custodia secondo l’articolo 2051 del Codice
civile. Sbaglia il giudice del merito quando non si allinea al
principio costantemente affermato dalla Suprema la Corte: la
valutazione sulla pericolosità della cosa inerte deve riferirsi alla
realtà circostante. È quanto emerge dalla sentenza 25772/09 della
Cassazione.
Il caso
La sentenza di merito è stata
cancellata con rinvio. Perché il giudizio sulla pericolosità della cosa
inerte va fatto in relazione alla sua normale interazione con la realtà
circostante. Mentre la Corte d’appello si è limitata solo a rilevare la
presenza di sconnessioni nella pavimentazione del vialetto scarsamente
illuminato. Ma non ha in alcun modo esaminato se tale situazione di
oggettivo pericolo costituisse un’insidia non superabile con
l’ordinaria diligenza e prudenza, oppure fosse suscettibile di essere
prevista con l’adozione delle normali cautele da parte del danneggiato.
In questa ipotesi la donna avrebbe quanto meno concorso (articolo 1227
Codice civile) alla produzione dell’evento a titolo di colpa.