Confcommercio, consumi all’ingiù : – 1,3%
L’indicatore dei consumi della Confcommercio segnala a febbraio 2011 una diminuzione dell’1,3% in termini tendenziali, dato che segue il -2,4% di gennaio. In termini congiunturali l’indicatore (al lordo della vendita di automobili) mostra un contenuto incremento (+0,1%) dato che ha determinato una sostanziale stabilità nell’ultimo trimestre. La dinamica tendenziale dell’indicatore dei consumi della Confcommercio di febbraio riflette, in linea con quanto registrato nei mesi precedenti, una netta contrazione dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni (- 2,3%) ed un aumento della domanda di servizi (+1,4%). I prezzi dei beni e dei servizi che compongono l’Icc hanno evidenziato un tasso di crescita più contenuto rispetto a quanto registrato a gennaio, determinato soprattutto dalla decisa riduzione dei prezzi, in termini tendenziali, registrata dall’abbigliamento, dalle calzature e dai servizi per le comunicazioni. E’ proseguita la fase di accelerazione dei prezzi per carburanti ed alimentari determinata dall’andamento delle materie prime. “La forte incertezza che caratterizza dell’economia in Italia condiziona l’andamento dei consumi dei cittadini – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. I dati registrati oggi dalla Confcommercio non sono altro che la conferma del blocco dei consumi dovuto al periodo di forte recessione. Le famiglie italiane, costrette ad indebitarsi sempre di più, non sopportano il peso degli aumenti costanti per cui sempre più spesso decidono di tagliare il superfluo e di risparmiare sul necessario. stravolgendo completamente le proprie abitudini di vita. Finquando l’andamento economico non verrà modificato da nuove politce pro-consumatore i consumi e gli acquisti scenderanno sempre di più” .