Consultabili on-line tutti gli stipendi dei dipendenti della p.a.
Stipendi milionari per i top manager delle
società pubbliche o partecipate dalle pubbliche amministrazioni. A
guidare la classifica sono i numeri uno delle spa privatizzate, con
retribuzioni di alcuni milioni di euro. Ecco tutto l’elenco
pubblicato sul sito del Ministero della Pubblica amministrazione. È
quanto emerge dall’elenco dei compensi dei top manager delle società a
parziale o totale partecipazione pubblica consultabile sul sito del
ministero per la Pubblica amministrazione guidato da Renato Brunetta.
Lo stipendio più alto spetta a Pier Francesco Guarguaglini,
presidente e ad di Finmeccanica con 5 milioni e 560mila euro, di cui 2
milioni si riferiscono a precedenti mandati. Subito dopo, troviamo i
manager dell’energia. Il numero uno di Enel Fulvio Conti tocca i 3 milioni 236mila euro, appena sotto quello dell’ad e dg dell’Eni Paolo Scaroni con
3,077 milioni. Si tratta di oltre 5.000 tra aziende e consorzi che
spaziano dai servizi pubblici locali, trasporto, acqua, elettricità,
alle grandi società come Ferrovie dello Stato, Rai, Poste. Compensi
milionari, aggiornati al primo semestre 2009, spettano anche al
presidente dell’Eni Roberto Poli intorno a 1 milione di euro (1.131.000) e al presidente di Enel, Pietro Gnudi (923.348). Anche Massimo Sarmi,
l’ad e direttore generale di Poste Italiane, viaggia intorno ai 900mila
euro all’anno di fisso, 886 mila per la precisione, ai quali può essere
aggiunta una parte variabile annuale fino a 694.294 euro.
Un po’ meno ma sempre sopra il mezzo milione di euro per il numero uno di Fs Mauro Moretti che
percepisce 680mila euro di fisso più 190mila di parte variabile, mezzo
milione di euro più 250mila di variabile per il presidente di Fs Innocenzo Cipolletta. Anche il presidente e dg di Anas Pietro Ciucci percepisce
500mila fissi elevabili del 50% subordinatamente al raggiungimento
degli obiettivi. E non è di molto inferiore il compenso del presidente
della Rai Paolo Garimberti pari a 448mila euro.
Spiccano ancora per l’entità dei compensi, intorno al mezzo milione di euro, più incentivi, i nomi di Massimo Varrazzani, ad della Cassa depositi e prestiti e Domenico Arcuri,
amministratore delegato e dg dell’Agenzia per l’attrazione degli
investimenti e lo Sviluppo d’impresa, l’ad dell’Expo 2015 Spa Lucio Stanca e inoltre di Alessandro Castellano ad
e direttore generale della Sace, la società dei servizi assicurativi
del Commercio estero che ha uno retribuzione fissa di 570mila euro alla
quale può essere aggiunta una parte variabile fino a 285mila.
Come anche l’ad di Fintecna Maurizio Prato che parte da
520mila euro a cui si aggiungono 200mila di parte variabile. Stipendio
vicino al mezzo milione di euro (395mila euro più 180mila di parte
variabile) anche per Danilo Broggi, ad di Consip, la società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ma tra i tanti nomi illustri e ruoli prestigiosi alla guida delle
maggiori aziende italiane spiccano ancora una miriade di dirigenti che
si collocano in una fascia medio alta come Alberto Sciumè, vicepresidente di A2A, società multiservizi, che arriva a 400mila euro l’anno o Tomaso Tommasi di Vignano presidente di Hera Spa Holding con 365.436 euro e Maurizio Chiarini ad e consigliere della stessa società che guadagna 350mila euro.
hogan scarpe donna In questo prospetto devono essere stabiliti gli elementi principali come: il periodo di lavoro, le ferie portate a maturazione e restanti, gli elementi costitutivi dello stipendio al lordo della tassazione, le detrazioni che compongono il reddito netto presente in busta.
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