Consuma per otto mesi la ‘Red Bull’ per dimagrire, finisce in ospedale per attacco cardiaco!
Al bando pane, pasta e qualsiasi altro
alimento. Solo Red Bull, dalle 10 alle 14 lattine al giorno con un
unico obiettivo, un chiodo fisso: buttar giù gli odiatissimi chili di
troppo.
E così Brooke Robertson, una madre 23enne di
Auckland, in Nuova Zelanda, ha perso ben 44 chili e mezzo in appena 8
mesi. Ma ha pagato a caro prezzo la silhouette ritrovata: un attacco
cardiaco che ha messo a dura prova il suo cuore, oltre a tutta una
serie di problemi di salute con cui la donna continua a fare i conti,
compresi attacchi d’ansia, crampi allo stomaco e dolori all’intestino.
«Quando
ho iniziato a bere questa bevanda energetica – spiega la donna sulle
pagine del “New Zealand Herald” – non dormivo, non mangiavo, ero
letteralmente esausta. A quel punto, però, ho continuato a bere perché
avevo notato che l’appetito veniva meno e che iniziavo a perder peso».
Così
Brooke ha deciso di incentrare l’intero menu sulla Red Bull, ma non
dice nulla a genitori e parenti, finché non finisce in ospedale. Lì
diventa complicatissimo, per lei, rinunciare alla bevanda.
«I
medici – racconta – mi hanno detto che ero in astinenza». Ma il
portavoce della Red Bull assicura che ci sono «evidenze scientifiche
che mostrano come la caffeina non dia dipendenza».
E aggiunge
che l’energy drink in questione è disponibile «in 148 Paesi nel mondo
proprio perché le autorità sanitarie di controllo hanno appurato che si
tratta di un prodotto sicuro». Intanto, però, i medici che hanno in
cura la donna le hanno vietato di consumare Red Bull e qualsiasi altra
bevanda energetica. Ma lei ammette di assaggiarne ancora qualche sorso,
di tanto in tanto.