Consumi, potere d’acquisto sempre più giù: 570 euro a testa
Ciascun italiano dispone oggi per i consumi, a parità di potere d’acquisto, mediamente di 570 euro all’anno in meno rispetto al primo trimestre del 2007. I consumi reali sono fermi e alla fine del 2014 non saranno ancora tornati ai livelli pre-crisi del 2007. A rilevarlo è il Centro studi Confcommercio nel rapporto “La centralità dei consumi per il rilancio dell’economia italiana” che ha anticipato l’inizio dei lavori del Forum di Cernobbio. Tra il primo trimestre del 2007 e il minimo del secondo trimestre del 2009, i consumi hanno subito una riduzione complessiva del 4,3%. Proprio i consumi sono indicati il perno su cui fare leva per la ripresa dell’economia: “fatto 100 il pil – spiega Confcommercio – i consumi valgono 60” e 40 anni fa “valevano il 58%”. Il resto, pari al 40%, è dato da consumi pubblici e investimenti. Una piccola crescita dei consumi ha un impatto notevole sulla dinamica del Pil, mentre è necessario ottenere un grande avanzo della bilancia commerciale per avere un pò di spinta proveniente dall’estero”. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, “oltre al naturale riflesso negativo in termini di benessere e tenore di vita” il calo dei consumi “ha un effetto bloccante sulla crescita economica, cioè del prodotto interno lordo. Il che, poi, implica la stagnazione del reddito e appiattisce ulteriormente la dinamica dei consumi. È un circolo vizioso dal quale dobbiamo uscire”.
Per l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it, “Stiamo assistendo ad un graduale ed inevitabile peggioramento del potere d’acquisto delle famiglie italiane. Situazione che è destinata ad aggravarsi a causa dei continui rincari dei prodotti alimentari, soprattutto dei beni di prima necessità, della benzina, delle tasse. Giudichiamo inammissibile la noncuranza del Governo che non interviene nemmeno al cospetto di dati allarmanti!. Bisogna prendere provvedimenti senza perdere un minuto di più. Se si continua ad aspettare la situazione potrebbe precipitare ulteriormente con ricadute e conseguenze insostenibili per le famiglie che già si vedono costrette a far fronte alla crisi economica. Con quest’andamento non solo vengono minacciati il portafogli e le abitudini di vita dei cittadini ma la stessa economia italiana è messa a dura prova”.