Contenzioso fisco Maradona, si riparte dal calcio di inizio
La controversia tra il fisco e Diego Armando Maradona si colora di nuovi elementi che ruotano intorno ad un rinvio d’ufficio della trattazione della controversia agli inizi dell’anno prossimo. Nella udienza odierna i difensori del pibe de oro incassano un secco “si” alla richiesta di nuova trattazione della udienza di sospensione per motivi procedurali legati di fatto alla sostituzione annunciata di parte del collegio giudicante.
L’accertamento trae origine da distinti avvisi di accertamento per le annualità che vanno dal 1985 al 1990 di cui Diego lamenta il difetto di notifica che gli avrebbe impedito ogni azione conseguente a tutela dei suoi diritti. Diritti che invece ben poterono far valere i colleghi Careca ed Alemao che furono raggiunti da analoghi avvisi di accertamento.
Il debito originario di tredici miliardi di vecchie lire è lievitato con gli interessi fino a 37 milioni di euro. Debito che ad oggi continua a fondarsi solo su una presunta notifica che nei fatti non trova ancora riscontro.
Che i giudici abbiano inteso, previo differimento dei termini e nuova discussione della udienza di sospensione, rivalutare le proprie posizioni prese in primavera? Lo si spera vivamente. Alla base della strategia difensiva del Prof.’Avv. Angelo Pisani, ci sono due punti: i tempi per la notifica (e la conseguente decadenza e prescrizione) e la responsabilità del pagamento. Sul punto il collegio difensivo ha trovato riscontro nella consulenza di un commercialista napoletano dott. Massimiliano Toriello il quale avrebbe avallato nello specifico per le sanzioni tributarie il decorso termine prescrizionale e decadenziale dettato dal disposto di cui all’art. 20 del D. Lgs. 472/97, in uno agli interessi a norma dell’art. 2948 c.c.
Si accendono pertanto nuove speranze che il pibe sarebbe disposto a celebrare con un’iniziativa a favore di tutti i napoletani che lo hanno amato e continuano ad amarlo ed aspettarlo.