Contro l’usura c’è giustizia
È stata arrestata dopo la denuncia
sporta da una delle sue vittime che ora riceverà dal Comune un
contributo-premio per il senso civico e il coraggio dimostrati.
Annunziata Schiavo, 35 anni di Portici, concedeva prestiti con tassi di
interesse del 9 per cento mensili. L’arresto, compiuto dagli agenti del
commissariato di polizia di Portici-Ercolano, coordinati dal dirigente
Giovanni Mandato grazie alla collaborazione dello sportello antiusura,
è stato eseguito l’altro giorno al termine di un’indagine lampo partita
dalla minaccia di suicidio della vittima.
«Annunziata Schiavo godeva di
alcuni sostegni economici come il reddito di cittadinanza – spiega il
sindaco Vincenzo Cuomo – più volte, dopo averle concesso un contributo
per il fitto di una nuova abitazione, le avevamo offerto la possibilità
di intraprendere un nuovo percorso di legalità anche grazie ad una
serie di agevolazioni finanziarie. Ma gli sforzi sono stati nulli». La
Schiavo arrivò anche a minacciare il primo cittadino. Quello eseguito
ieri è il quinto arresto da ottobre scorso eseguito grazie alle denunce
raccolte dall’associazione antiracket e usura: alcune settimane fa
finirono in manette quattro affiliati al clan Vollaro in seguito ad
alcune segnalazioni anonime. L’altro ieri mattina la donna in lacrime
si è presentata al commissariato di polizia con al seguito una
bottiglia contenente candeggina minacciando il suicidio. Un gesto
estremo dettato dalla disperazione e dell’incapacità di sottrarsi ad
una situazione diventata per lei e la sua famiglia insostenibile. È
stata probabilmente la forza della disperazione a spingere la donna,
vicina di casa della Schiavo, a raccontare tutto alla polizia.
Essendosi trovata recentemente in grave stato di bisogno e quindi
costretta dalla necessità di far fronte a spese sanitarie ed
alimentari, la vittima aveva ricevuto in prestito, in più occasioni,
diverse trance di 500 euro, che non era riuscita mai a restituire a
causa di interessi usurari del 9 per cento. Una circostanza,
quest’ultima, che aveva reso praticamente impossibile il rimborso
dell’intero debito contratto da pagare in rate settimanali da 50 euro
ciascuna con penali di 20 euro in caso di ritardo. Da qui la decisione
di rivolgersi alle forze dell’ordine e allo sportello antiracket ed
antiusura. Il blitz è scattato poche ore dopo: gli agenti hanno fatto
irruzione nella casa della Schiavo dove hanno rinvenuto anche un
quaderno su cui erano riportati i nomi di almeno altre venti donne,
probabilmente debitrici. «Ancora una volta è stato decisivo il ruolo
dello sportello antiracket – sottolinea Cuomo – Non è mai facile
penetrare in una cultura omertosa come la nostra.
Questo arresto è la
risposta a chi nelle scorse settimane ha ritenuto le nostre iniziative
contro la criminalità solo di facciata». Annunziata Schiavo ad ottobre
del 2006, in seguito allo sgombero da un’abitazione che occupava
abusivamente da diversi anni, aveva minacciato il primo cittadino e la
sua famiglia davanti alle telecamere di una tv privata. Ed è per questo
che fu denunciata dallo stesso sindaco. Soddisfatto dell’arresto anche
il presidente dell’associazione antiracket Sergio Vigilante: «La
denuncia sporta al nostro sportello testimonia che l’associazione sta
diventando un punto di riferimento sul territorio. Fondamentale è stata
la sinergia con l’amministrazione e le forze di polizia».