Corruzione per fuga di notizie. Impiegati di Equitalia perquisiti
LA PROCURA indaga su una serie di irregolarità collegate alla gestione delle pratiche di Equitalia, la società incaricata della riscossione nazionale di tributi e contributi. Un’inchiesta complessa, che si articola in diversi filoni e nella quale ora gli inquirenti ipotizzano anche l’esistenza di un giro di tangenti in cambio di notizie riguardanti i fascicoli giacenti presso gli uffici.
Su mandato del pm Henry John Woodcock, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco, i carabinieri del Reparto operativo-Nucleo investigativo del Comando provinciale hanno eseguito sei perquisizioni, anche nei confronti di funzionari o impiegati della società. I reati contestati vanno dalla corruzione alla rivelazione del segreto d’ufficio e del segreto professionale. In cambio di denaro oppure di altri benefici, gli indagati avrebbero fornito notizie e dati relative alle pratiche custodite negli archivi computerizzati di Equitalia. Nel corso delle perquisizioni i militari, guidati dal colonnello Giancarlo Scafuri, hanno sequestrato documentazione cartacea e informatica che dovrà essere esaminata nei prossimi giorni. Al momento sotto inchiesta ci sono cinque dipendenti della società, Gennaro Gemmi di 44 anni, Giuseppe Capasso di 56 anni, Salvatore Della Corte di 41 anni, Vincenzo Ferrigno di 47 anni e Davide Amitrano di 31 anni, e un professionista di Brusciano, Mario Parrella, di 48 anni.
Tutti potranno replicare alle contestazioni nei successivi passaggi dell’indagine e decidere se proporre ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere la restituzione del materiale sequestrato. L’inchiesta è nella fase iniziale, l’iniziativa della magistratura non va dunque interpretata come un’automatica affermazione di responsabilità, che sarà eventualmente accertata all’esito del procedimento, ma come un primo, significativo, snodo investigativo volto a fare piena luce sui fatti finiti all’attenzione della Procura. Il pm Woodcock sta indagando su uno spettro molto variegato di possibili agevolazioni collegate alle pratiche della società di riscossione, ad esempio con riferimento a presunti casi di posizioni “cancellate” illegalmente dai terminali. Un contesto che appare quindi molto più ampio di quello sviluppato nel capitolo dell’indagine che ha portato alle perquisizioni eseguite dai carabinieri. E anche il numero degli indagati è destinato ad aumentare.