Corte Suprema respinge ricorso di militare Usa espulso perchè gay
I militari Usa omosessuali restano tenuti a non ostentare le loro
preferenze sessuali. Lo stabilisce la Corte Suprema respingendo il
ricorso contro la disciplina in vigore del “don’t ask, don’t tell”. Si
tratta di una pratica introdotta nel 1993 dall’amministrazione Clinton
che vieta all’esercito di chiedere ai soldati se sono gay e a questi di
rivelare se lo sono. Barack Obama voleva abolirla in nome dell’outing
ma poi ha fatto marcia indietro.
Di fatto l’Alta Corte non
ascolterà l’appello di James Pietrangelo II, capitano dell’esercito che
ha presentato una causa legale contro la politica del “don’t ask, don’t
tell” gli omosessuali possono essere espulsi dall’esercito se
dichiarano esplicitamente le loro preferenze sessuali.
La
denuncia di Pietrangelo e di altri undici veterani dell’esercito Usa –
che erano stati espulsi a causa del loro orientamento sessuale – era
stata già rigettata da una corte di appello federale di Boston. Di qui,
la decisione di presentare ricorso alla Corte Suprema, che è stata
avanzata però soltanto da Pietrangelo.
Ma l’Alta Corte si è
espressa a favore della posizione dell’amministrazione che, stando ai
documenti depositati, ritiene che il principio del “non chiedere, non
dire” sia razionalmente collegato all’interesse legittimo del governo
alla disciplina militare e alla coesione”.
Da segnalare che il
presidente americano Barack Obama, durante i mesi della campagna
presidenziale, si era detto favorevole a una eventuale abrogazione del
principio, ma fino a questo momento non ha agito per annullarlo.