Crac Diulemar e Dimaiolines, i legali delle vittime Pisani e Colapietro: “Ora devono avere giustizia”
Crac Deiulemar, lunedì 16.07.2012 la Procura ha emanato nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti della prima e seconda generazione dei vertici della compagnia di navigazione, dichiarata fallita dal Tribunale di Torre Annunziata.
Sono finiti in carcere i fratelli Angelo e Pasquale Della Gatta, la sorella Micaela Della Gatta, Giovanna Iuliano e Leonardo Lembo, mentre la madre dei fratelli Della Gatta, Lucia Boccia è finita agli arresti domiciliari, insieme a Giuseppe Lembo, l’unico fondatore superstite dell’impero Deiulemar, il figlio Filippo e, la sorella Maria Luigia Lembo, nonché vedova di Michele Iuliano. Le accuse della Procura sono pesantissime: associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio e raccolta abusiva del risparmio. La Finanza ha, inoltre, eseguito il sequestro di beni per un valore di circa 323 milioni di euro. In particolare, i provvedimenti riguardano 10 motonavi, partecipazioni societarie e beni immobili.
“A ciò si è arrivato grazie alle innumerevoli denunce presentante anche dal nostro Comitato. Si ringrazia la Guardia di Finanza e la Procura per l’ingente lavoro effettuato e chiedendo loro di continuare il proprio ottimo lavoro. Nel frattempo si prosegue, in sede civile, nel deposito delle istanze di ammissione al passivo nel Fallimento n. 24/2010 della Deiulemar C.d.N. s.p.a. mentre, in sede penale, il Comitato si tiene pronto eventualmente a costituirsi parte civile nel futuro e probabile giudizio nei confronti dei soggetti sottoposti alle misure cautelari”. Lo hanno affermato gli avvocati Angelo Pisani e Giuseppe Colapietro, rispettivamente presidente dell’Associazione NoiConsumatori e numero uno della delegazione di NoiConsumatori di Torre del Greco.
I due difensori, inoltre, si soffermano anche sul caso Dimaiolines, “A quattro mesi dal blitz eseguito dalla Guardia di Finanza sono tornati a casa gli armatori finiti in carcere con l’accusa di bancarotta fraudolenta per il crac da 40 milioni di euro della Dimaiolines: Carlo Di Maio, la sorella Angela Di Maio e il cugino Angelo Di Maio, che hanno ottenuto gli arresti domiciliari, dopo aver sostanzialmente ammesso gli addebiti contestati dalla Procura di Torre Annunziata. Anche in questo caso, il Comitato degli obbligazionisti prosegue il proprio lavoro con il giudizio in sede civile per far dichiarare la sussistenza di una società di fatto tra i sigg.ri Di Maio e in sede penale nel valutare l’opportunità di costituirsi parte civile nel futuro giudizio”.
I due legali, che sono stati i primi a denunciare tali scandali e truffe, assistono oltre mille vittime che ora devono avere giustizia.