CREDITO: SENTENZA TRIBUNALE NAPOLI CONTRO ‘CENTRALIRISCHIO’> GIUDICE ORDINA CANCELLAZIONE DATI IMPRENDITORE>
(ANSA) – NAPOLI, 26 giu – Le ”centrali dirischio”, dove > sono registrate le posizioni dei debitori insolventi, non > possono gestire i dati sensibili senza preoccuparsi di > verificare la loro rispondenza al vero e senza accertarsi del > consenso espresso dagli interessati. Lo ha stabilito il > tribunale di Napoli, accogliendo il ricorso d’urgenza di un > imprenditore che ha chiesto la cancellazione dei suoi dati dopo > essere finito nella ”lista nera” degliinsolventi a causa del > mancato pagamento di una rata di un finanziamento.> ”E’ la prima decisione di questo tipo da parte > dell’autorita’ giudiziaria italiana”, commentanosoddisfatti > Angelo Pisani e Simone Forte, avvocati dell’imprenditore > napoletano, G. A., il quale si e’ rivolto al tribunale dopoaver > inutilmente chiesto al Consorzio per la tutela del credito (Ctc, > una delle centrali di rischio operanti in Italia), di correggere > i dati relativi alla sua posizione. L’uomo infatti si eravisto > rifiutare l’emissione di una carta di credito e la concessione > di un prestito, appurando poi di essere finito nell’elencodegli > insolventi a causa di una rata non pagata – per un errore > tecnico relativo all’addebito automatico sul conto corrente – > nell’ambito di un finanziamento da lui, peraltro, estinto in > anticipo.> Il giudice designato dal tribunale, Antonio Mungo, ha accolto > il ricorso ex art. 700 presentato dai legali dell’imprenditore > ordinando al Ctc la cancellazione dei suoi dati e il rilascio di > una certificazione formale relativa alla sua posizione. Tra un > mese avra’ inizio il giudizio di merito. Nel procedimentoe’ > coinvolta anche un’altra centrale di rischio, la Crif, la cui > posizione e’ stata inizialmente stralciata per un problema di > notifica.> Nella sentenza del tribunale si respinge la tesi difensiva > della Ctc, affermando che le centrali di rischio devono > verificare il consenso espresso da parte degli interessati al > trattamento dei loro dati, e che – provvedendo al trattamento di > queste informazioni – devono anche ritenersi responsabili della > loro veridicita’, specie quando, come in questo caso, il > titolare abbia segnalato l’esigenza di una rettifica.> ”Una sentenza importante – commenta l’avvocatoPisani – che > ribadisce il valore della privacy come diritto > costituzionalmente garantito e che pone precisi paletti contro > l’azione indiscriminata delle centrali di rischio. E’legittimo > che il mondo del credito si tuteli dagli insolventi, ma deve > farlo rispettando la legge e senza calpestare i diritti della > persona: e’ ormai ampiamente dimostrato che le leggerezze > commesse nel trattamento di questi dati hanno provocato danni > gravissimi”. (ANSA).>
Crif veloce in entrata e lenta in uscita Salve anche la mia azienda è finita nella "lista Nera" a causa di un insolvenza temporanea, con una società emittente di carte di credito. Nonostante il debito sia stato poi saldato,ed ad oggi io vada in giro con la dichiarazione libertoria la mia società è segnalata in modo eccessivamente negativo. A mio avviso la velocità d’iscrizione dovrebbe essere almeno pari a quella di segnalazione di solvenza,cosa posso fare per velocizzare la regolarizzare della mia posizione in CRIF? Grazie