Cresce a dicembre la fiducia delle imprese
Cresce ancora a dicembre la fiducia delle imprese manifatturiere. L’indice elaborato dall’Isae, al netto dei fattori stagionali, sale da 79,4 a 82,6 attestandosi sui massimi dal giugno 2008. L’aumento è dovuto al forte recupero delle attese di produzione
e dei giudizi sul portafoglio ordini (soprattutto sui mercati esteri).
Le scorte si mantengono stabili e comunque al di sotto dei livelli
considerati normali. Migliorano anche le condizioni di accesso al credito,
con un netto calo delle imprese che si ritengono razionate in “senso
forte”. Moderati segni di recupero vengono nel quarto trimestre da
giudizi e attese sul fatturato all’export.
La crescita della fiducia è particolarmente intensa nei produttori di beni di investimento, dove l’indice balza a 76,2 da 70,9 di novembre, ed in quelli di beni di consumo (a 89,6 da 86,2); più lenta risulta la crescita della fiducia dei produttori di beni intermedi,
secondo i quali l’indice passa a 80 da 78,1. La crescita è diffusa,
anche se con diversa intensità, a tutto il territorio nazionale: la
fiducia aumenta in modo deciso nel Mezzogiorno (da 77,9 a 84,2) e nel Nord Ovest (da 80,6 a 84,8) e cresce invece più lentamente nel Centro (da 82,6 a 84,5) e nel Nord Est (da
76,1 a 77,5). Secondo le consuete domande trimestrali rivolte alle
imprese che effettuano attività di esportazione, moderati segni di
recupero vengono nel quarto trimestre da giudizi e attese sul fatturato
all’export. Torna a scendere anche la quota di quanti segnalano la presenza di ostacoli all’esportazione, grazie a minori problemi legati all’accesso ai finanziamenti e alla qualità dei prodotti. Aumenta questo trimestre la percezione di una forte pressione concorrenziale
proveniente dalla Germania e dagli Stati Uniti, diminuisce di converso
quella relativa al ruolo della Francia, del Regno Unito e della Cina.
Dal lato dei mercati di sbocco, infine, aumentano leggermente le quote
di esportazione verso i mercati Ue (soprattutto verso i paesi di più
piccola dimensione) a scapito di quella verso gli Stati Uniti ed il
resto del mondo.
Peggiora invece a dicembre la fiducia dei commercianti italiani. L’indicatore sintetico misurato dall’Isae, al netto della componente stagionale, scende da 101,8 a 96,9, mantenendosi comunque sui valori medi dell’intero anno. Tornano a scendere, dopo il forte miglioramento registrato in novembre, le aspettative sul volume futuro delle vendite e
nuovi segnali negativi emergono anche dai giudizi sull’andamento
attuale degli affari. In lieve decumulo, infine, le giacenze di
magazzino.
Nel settore dei servizi, il clima di fiducia a dicembre, al netto dei fattori stagionali, scende a -3 (da -2 dello scorso mese). Si deteriorano sia le aspettative sugli ordini,
sia quelle sull’economia nel suo complesso. Recuperano, per contro, i
giudizi sugli ordini. Alcune differenze emergono a livello settoriale e
territoriale: il clima recupera a -6 (da -8) nei servizi alle famiglie, sale a 8 (da -3) in quelli finanziari e scende, per contro, nei servizi alle imprese (a -1, da 2). La fiducia recupera nel Nord Ovest (a -5, da -9) e cala, per contro, nel Nord Est (a -2, da 2), al Centro (a -5, da -4) e al Sud (a 1, da 9).
Infine, il clima di fiducia del settore costruzioni nel mese di novembre, al netto dei fattori stagionali, subisce un forte ridimensionamento passando da 80,4 a 67,4 e tornando sul livello di novembre 2008.
Tornano a peggiorare i giudizi sui piani di costruzione e, soprattutto,
le prospettive sull’occupazione. Si deteriorano i giudizi sull’attività
di costruzione, il cui saldo continua a rimanere negativo; in deciso
peggioramento anche le prospettive sui piani di costruzione e quelle sui prezzi.