Crisi, Coldiretti: 100mila italiani adottano mucche, orti, maiali
Sono oltre centomila gli italiani che con la crisi hanno deciso di diventare partner delle aziende agricole con l’adozione di piante o animali per salvare alberi secolari, recuperare razze in via di estinzione ed in generale sostenere l’agricoltura del territorio in un difficile momento di crisi ma anche per assicurarsi forniture di prodotti alimentari genuini, di origine garantita e con il miglior rapporto prezzo /qualità. E’ la Coldiretti a tracciare il primo bilancio delle “adozioni in campagna” in occasione di “Cibi d’Italia” promosso a Milano negli spazi del Castello Sforzesco da Campagna Amica.
“Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – hanno abbandonato le strutture tradizionali di vendita come dimostra il calo del commercio al dettaglio del 2,2 per cento nel 2012 e cercano canali di alternativi, dall’acquisto a domicilio allo shopping su web fino alla spesa dal produttore. La vera novità – precisa la Coldiretti – è proprio un mix di tutto questo con l’adozione a distanza di piante e animali per aiutare le aziende agricole in questo difficile momento di crisi.. E’ evidente infatti – precisa la Coldiretti – il valore etico di una operazione che aiuta a salvare l’agricoltura del territorio e con essa l’ambiente, il paesaggio, le tradizioni e una cultura locale che si tramanda nei secoli”.
“Le esperienze – spiega la Coldiretti – sono le più diversificate con la possibilità di “adottare” piante di ulivo per assicurarsi dell’ottimo extravergine o mucche direttamente nelle stalle per ottenere formaggi freschissimi ma anche alberi da frutta o piccoli orti. L’elemento veramente distintivo è però il fatto che offrono tutte la possibilità di seguire direttamente o su web tutte le fasi del processo produttivo prima di arrivare al prodotto finale. Molte aziende agricole infatti consentono infatti di andare nei campi o nelle stalle per verificare nel tempo le condizioni mentre altre si sono attrezzate con strumenti multimediali per controllare direttamente da casa seduti davanti al proprio pc. Le modalità ed i costi possono variare e tengono conto del tipo di prodotto e di servizio che si richiede ed anche la stagionalità”.
A Belvedere Ostrense (Ancona) dall’azienda Acino Verde – riferisce la Coldiretti – si può scegliere un ulivo tra le diverse varietà coltivate dall’azienda e dare all’albero un nome che richiami un messaggio di pace (www.acinoverde.it). Durante l’anno si riceveranno notizie e foto sulle varie fasi di sviluppo della pianta (potatura, fioritura, ecc.) fino al momento della raccolta e della molitura. Tutto quanto prodotto con le olive della pianta arriverà quindi direttamente a casa: olio extravergine d’oliva, ma anche prodotti cosmetici all’olio d’oliva e cioccolatini all’olio d’oliva.
“Adotta un albero” è invece l’attività messa a punto da Corte Roeli, azienda agricola e agrituristica di Pegola di Malalbergo, in provincia di Bologna, che consente da qualsiasi parte del mondo di adottare un albero attraverso il sito internet www.corteroeli.com. Si offre l’adozione di piante da frutto che vanno dalle pere Igp (indicazione geografica protetta) dell’Emilia Romagna, alle albicocche di antiche varietà, come la Tyrintos o la Reale di Imola, alle mele, pesche, susine, cachi, ciliegie, fichi, fino a frutti dimenticati, come la corniola, il biricoccolo, il gelso bianco.
Il “coltivatore adottivo” può scegliere il suo albero (che riporterà una targhetta con il suo nome) e al momento della maturazione riceverà 15 chilogrammi di frutta, trasportati da un corriere veloce, che assicura la consegna in Italia entro 24 ore. L’azienda agricola Cornalba – Locate Triulzi – Milano – continua la Coldiretti – offre la possibilità di vedere in diretta tutto il lavoro che viene svolto nelle proprie stalle attraverso una webcam fissa che, tramite collegamento internet, permette agli acquirenti dell’azienda una visione completa dell’interno della stalla, garantendo una trasparenza totale sulla vita delle mucche nella stalla. Non manca chi come l’azienda “Il Tralcio” di Reggio Emilia offre la possibilità di adottare un maiale (http://www.adottaunmaiale.it/) cresciuto allo stato semi brado e nutrito principalmente con la “zotta”: un mix bilanciato di farine vegetali impastate con siero di caseificio (il latte cagliato avanzato dopo la produzione del Parmigiano-Reggiano), con la garanzia che – conclude la Coldiretti – in nessun caso verranno utilizzati farmaci o integratori della crescita. (LaPresse)