Crisi economica: 700 operai dell’azienda ex Olivetti bloccano il tratto autostradale A1 tra Napoli e Villa Literno
cassa integrazione, ma da sei mesi non ricevono l’indennità di cig.
Ieri mattina un centinaio dei 700 operai dell’azienda ex Olivetti hanno
bloccato per circa quattro ore il tratto dell’autostrada A1 tra Napoli
e Villa Literno, direzione nord, con code di auto che hanno raggiunto
sei chilometri. I manifestanti protestano perché da sono da mesi «senza
sostegno al reddito – spiega il leader della Uilm Giovanni Sgambati
(nella foto)- e c’è un rimpallo di responsabilità tra Regione, governo
e Inps, che da mesi dicono che è tutto risolto, mentre a oggi non c’è
alcuna spettanza». I lavoratori della Ixfin sono da quattro anni in
cassa integrazione, ricorda il sindacalista, e «non possono vivere di
soldi virtuali. Sono sei mesi che diverse migliaia di lavoratori in
cassa integrazione o mobilità in deroga non stanno percependo neanche
un euro d’indennità». Nel pomeriggio il caso Ixfin si è spostato dalla
autostrada ai palazzi delle istituzioni, con due riunioni convocate
d’urgenza: una, infruttuosa, in Regione e l’altra in prefettura a
Caserta, con il prefetto Ezio Monaco che ha tentato una mediazione tra
l’Inps e il curatore fallimentare dell’Ixfin per sbloccare le risorse
destinate al pagamento degli operai dell’azienda in provincia di
Caserta. E le segreterie regionali di Fiom, Fim e Uilm si incontreranno
oggi proprio per discutere di una situazione che coinvolge non solo i
700 dipendenti Ixfin, ma circa diecimila lavoratori campani in cassa
integrazione o in mobilità in deroga. Obiettivo: organizzare una
manifestazione per la settimana prossima a Roma, davanti alla sede del
ministero del Lavoro, per chiedere un tavolo con governo, Regioni e
Inps. Tra i diversi enti, secondo Sgambati «c’è un continuo scarico di
responsabilità, senza che si riesca venire a capo di questa drammatica
vicenda. I lavoratori sono sempre più esasperati e si sentono peraltro
anche bombardare da annunci di ingenti quantità di risorse messe a
disposizione, ma che di fatto nessuno ha mai visto. Diventa
indispensabile – conclude il leader Uilm – che si arrivi a una
conclusione positiva e in tempi rapidi, in cui il ministro Tremonti
firmi i decreti ordinari che sono in giacenza presso il suo ministero».
Sulla stessa linea anche il segretario regionale della Fiom Maurizio
Mascoli, che punta il dito contro il governo: «Mancano le firme ai
decreti che consentirebbero di sbloccare le risorse necessarie per
finanziare gli ammortizzatori in deroga». Sul fronte della cassa
integrazione, è di lunedì la notizia che a maggio il ricorso alla cig è
risultato ancora una volta in aumento, ma in misura molto più contenuta
rispetto a quanto rilevato nei lunghi mesi della crisi. E la
retromarcia della cassa integrazione è incominciata proprio da una
regione del Sud, la Basilicata, che ha fatto registrare addirittura un
calo dell’88% del ricorso alla cassa straordinaria. Una schiarita che
sembra coinvolgere anche la Campania, regione in cui la cigs è
diminuita del 14,5%.